La campagna elettorale di metà mandato continua tra insulti e rigurgiti omofobici. A New York, Carl Paladino in corsa per la poltrona di governatore contro Cuomo attacca i gay
di Giampaolo Pioli da Quotidiano.net
NEW YORK, 11 ottobre 2010- Come hobby si veste con l’uniforme nazista e rievoca i giorni delle stragi delle ebrei. Rich Iott candidato repubblicano alla Camera in Ohio non nega il suo vizietto: “si tratta –spiega alla BBC-di un’attività ludica e lo faccio per un interesse strettamente storico…”.
Vicino al “tea party” decisamente ultraconservatore Iott non ha nessuna intenzione di ritirarsi dalla gara elettorale anche se la sua “foto nazista” è ormai in tutti i siti web e sulle pagine dei quotidiani di tutto il mondo. Ai leader ebrei del suo distretto di Toledo che indignati chiedevano spiegazioni Iott ha detto: “dovete vederlo nel contesto storico….reinterpretavamo i passaggi più importanti della seconda guerra mondiale, ma ho anche altre uniformi a casa e spesso gioco con mio figlio…”
Stravaganze, insulti, follie rigurgiti nazisti e omofobici stanno dominando le elezioni di metà mandato considerate le più costose e le più sporche dell’ultimo mezzo secolo di vita politica americana. A New York il candidato repubblicano alla carica di governatore, l’italo americano Carl Paladino, che sfida Andrew Cuomo, prima ha minacciato un reporter dicendo: “ti faccio sparire fisicamente se ti presenti ancora davanti alla casa della mia amante….” e ieri parlando a Brooklyn è sbottato: “Penso che per i miei e per i vostri bambini sia molto meglio sposarsi e mettere su famiglia e non vogliono che subiscano un lavaggio del cervello pensando che l’omosessualità sia un’opzione altrettanto valida: non lo è… Io non sono uno che porta i suoi figli a vedere la parata gay al Village dove gli uomini si toccano allegramente… è disgustoso, ma Andrew Cuomo c’è andato con la figlia”.
Anche i democratici però non controllano sempre la lingua e in California Mag Whitman, l’ex signora di E-bay che corre per i repubblicani dopo aver speso 140 milioni di dollari di tasca propria è stata definita “una vera puttana” degli avversari.
Ce n’è per tutti i gusti. I candidati del “Tea Party” sembrano dei veri invasati e sono i più entusiasti nei comizi. I democratici con le ruote sgonfie, nel secondo biennio di Obama rischiano di perdere il controllo di Camera e Senato e per questo hanno scatenato le figure più carismatiche accusando i repubblicani e il Tea party di prendere soldi dall’estero senza svelare l’origine delle donazioni. Bill Clinton è il personaggio più gettonato e sono in molti a vederlo come l’uomo del miracolo.
L’ex presidente farà tappa in 13 stati in bilico nei prossimi 11 giorni. Michelle Obama è l’altra arma vincente. E il povero Barack? Ha dovuto anche subire l’umiliazione di un giovane che si è denudato ad un suo comizio a Filadelfia per incassare un milione di dollari promessi da un miliardario inglese. Il capo della Casa Bianca però si sottoporrà pure lui ad una intensa maratona parlando sia in appoggio dei candidati ma soprattutto di posti di lavoro e degli investimenti.
La disoccupazione in Usa continua a salire e i “bankers” in bancarotta e sulla porta della galera 2 anni fa adesso guidano la danza dei profitti miliardari. Obama non ha una strada facile, ma per salvare l’America ha deciso di salvare prima l’auto e le banche e adesso non ha più soldi in cassa per ripetere “yes we can”. Il nuovo pacchetto di 50 miliardi di dollari in strade e ferrovie è pronto ma le ruspe non inizieranno prima del voto del 2 novembre.
Giampaolo Pioli