Sui diritti civili il Pd continua a non scegliere

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Di Massimo Mele il 6 Febbraio 2011. Nessun commento

L’assemblea dei democratici vota compatta ma rimanda ancora una volta la discussione su unioni gay e biotestamento

L’Assemblea nazionale del Pd si è conclusa in un clima di serenità e compattezza. La linea di Bersani, rilanciata sia da D’Alema che da Franceschini, è la grande alleanza antiberlusconiana, un’intesa che vada da Fini e Vendola per superare la trappola del premio di maggioranza del Porcellum. L’apparente unità è stata però scossa dal tema dei diritti civili. Ancora una volta dopo che già si è verificato una cosa simile a Busto Arsizio l’Assemblea non ha votato sul tema delle unioni gay o del testamento biologico, ma si è preferito rimandare la discussione in un’apposita commissione guidata da Rosy Bindi.

TREGUA SUI DIRITTI CIVILI
– Sui diritti civili e il biotestamento si è giunti ad un accordo dopo la tensione della vigilia, un’intesa che però rimanda la discussione. Il tema sara’ la ragione costitutiva di una commissione “diritti” presieduta da Rosy Bindi che dovra’ arrivare ad approvare un documento di sintesi, parte integrante del Manifesto per l’Italia. La decisione e’ stata approvata dall’assemblea con solo tre voti contrari. A sbloccare l’empasse le parole di Bersani nella relazione conclusiva, quando ha detto che quello dei diritti “sara’ il cuore della proposta programmatica del partito”. L’area Marino, che aveva già ritirato l’ordine del giorno all’assemblea di Busto Arsizio, ha accettato la cancellazione dell’odg relativo, e si dichiara soddisfatta pur preparandosi a dare battaglia in commissione. Anna Paola Concia chiede “tempi brevissimi” e si aspetta scelte che delineino “un’Italia inclusiva e che dia diritti a chi non li ha”. Anche Ivan Scalfarotto aspetta di “vedere cosa succede. Per noi- dice- quello di Bersani e’ un impegno formale che consideriamo un’apertura sostanziale, una grande novita’. Ora siamo determinati a dare un contributo decisivo alla commissione Bindi”. Ignazio Marino, che fara’ parte del comitato ristretto della commissione, invita il partito a dire “parole chiare, e in un documento snello per dire si’ ai diritti delle unioni civili, no al biotestamento come lo vuole il Pdl, si’ alla fecondazione assistita, si’ alle cellule staminali embrionali”. Una decisione da parte della direzione potrebbe arrivare entro marzo. A fine febbraio va al voto della Camera la legge del Pdl sul biotestamento.

ALTERNATIVA PER IL GOVERNO – Nella relazione conclusiva Bersani ha illustrato molti dei temi su cui il Pd ha lavorato per preparare il programma per l’Italia: fisco, welfare, sanità, politica economica che favorisca la crescita e non solo la stabilità come sta facendo Tremonti. “Siamo un partito di governo e abbiamo una proposta completa su tutto – ha detto piccato – anche se certi commentatori non si sono accorti che il Pd ha una proposta completa su tutto”. Il segretario ha ribadito alla Lega che il federalismo senza il contributo del Pd resterà lettera morta e che, arroccandosi su Berlusconi, la loro agognata riforma “andrà a sbattere contro il muro”.Infine Bersani ha rivolto un messaggio al mondo cattolico “turbato dalle vicende di questi giorni” per assicurare che il Pd è “radicalmente alternativo al berlusconismo” perchè “è il partito dei valori, della serietà e della sobrietà”. All’assemblea non hanno preso la parola nè Beppe Fioroni, nè Paolo Gentiloni, nè Veltroni, il quale però al termine dell’assemblea ha apprezzato il discorso di Bersani: “Mi sembra il punto più avanzato di questo anno e mezzo – ha sottolineato -, ha tenuto ampiamente conto della manifestazione del Lingotto, mi ha fatto piacere ritrovare nelle sue parole molti dei nostri temi programmatici e la sfida per l’innovazione”, perciò “c’è stato un passo avanti rilevante”

Da giornalettismo.com

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