ProVita (associazione cattolica che diffuse a inizio anno un delirante video sui contenuti immaginari della presunta ideologia gender), continua la sua battaglia. Pochi giorni fa l’associazione ha infatti pagato un annuncio su vari quotidiani di Roma per denunciare i programmi scolastici che, a suo avviso, si ispirerebbero alla teoria gender.
Al Nord si prendono altri provvedimenti: martedì scorso, a scrutinio segreto, la maggioranza di centro-destra del Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato la mozione della Lega Nordo contro la “teoria del gender” nelle scuole.
In Sardegna non siamo da meno: nel mese di Settembre il consigliere regionale Mauro Orrù si era pubblicamente appellato all’assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino “affinché l’Assessorato da lei guidato vigili e presti la massima attenzione sull’applicazione nelle scuole di ogni ordine e grado della nostra regione della nuova normativa sulla scuola per quanto attiene l’introduzione dei programmi di sensibilizzazione alle pari opportunità dietro la quale si nasconde la pericolosa ideologia gender”.
Ricordiamo che ciò che le associazioni cattoliche e pro-life bollano come “ideologia gender”, sono invece linee guida basate sugli studi di genere, per la promozione in ambito scolastico dell’educazione e della sensibilizzazione alle differenze. Niente incitamento alla masturbazione o avviamento al sesso precoce, e nessun incoraggiamento a cambiare il proprio genere a seconda dell’umore del mattino.
A completare il quadro l’annuncio ieri di un nuovo Familiy Day (l’ultimo si è svolto il 20 Giugno scorso a Roma). La data, secondo quanto riferito dal portavoce di ProVita (una della associazioni organizzatrici della manifestazione) Alessandro Fiore, non è ancora stata stabilita.