“Signorina Vendola”. Dimissionato l’assessore omofobo di Lecce

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Di Massimo Mele il 10 Gennaio 2012. Nessun commento

Aveva definito Nichi vendola “Ciarlatano” e “Sig.rina”. Per questo l’assessore (Pdl) al Traffico del Comune di Lecce Giuseppe Ripa è stato costretto alle dimissioni dalla sua stessa maggioranza.

Ripa aveva offeso Vendola in un commento su Facebook, scovato da Loredana Capone che lo ha ripubblicato, condannandolo, sulla sua bacheca. L’infelice epiteto, che puzza di omofobia e grossolanità, non è sfuggito e va ben oltre la critica politica che Ripa intendeva muovere al governatore della Puglia. L’assessore lo ha utilizzato nell’ambito di una polemica sulla sanità. Poi, forse resosi conto di averla sparata grossa, almeno rispetto al bon ton di un qualsiasi uomo pubblico, lo ha cancellato. Ma la svelta Capone ha fatto in tempo a catturare uno.
Scrive Ripa sulle info del suo profilo facebook, descrivendosi: “uomo politico del centro destra della provincia di lecce assessore al traffico e mobilità comune di lecce imprenditore pubblicitario sportivo amante delle barche e del mare Fedelissimo ad Alfredo Mantovano ed Erio Congedo suoi modelli di vita !” e ancora “la sua parola vale più di un contratto firmato”.

Dopo qualche ora dal primo post, Ripa ha anche rilanciato. “In natura esistono solo uomo e donna, tutto il resto sono turbe psichiche”. Ecco il secondo post:

Quando si dice “la pezza è peggio dello strappo”. Tanto che lo stesso sindaco Perrone, della cui giunta Ripa fa parte, ha nettamente preso le distanze commentando a sua volta su Facebook:

Devo assolutamente intervenire per stroncare questa polemica. Mi spiace, Giuseppe, ma devo dissociarmi pubblicamente dalle tue affermazioni inopportune e riconducibili al tuo modo di vedere le cose, non certamente al mio governo cittadino e alla mia persona. Mi scuso io a tuo nome per quello che hai detto sul presidente Vendola, che noi contrastiamo a livello politico non condividendo le due idee, ma non certamente per le sue scelte di carattere personale. Mi scuso anche con tutti coloro che si sono sentiti offesi da queste affermazioni che, ripeto, non condivido in nessun modo. Mi auguro che questa storia finisca qui e che simili esternazioni restino del tutto personali e che non vengano strumentalmente associate alla mia persona.

Oggi la notizia, non tanto scontata considerato che siamo in Italia, delle dimissioni dell’assessore.

Si è dimesso l’assessore al Traffico e alla mobilità del Comune di Lecce, Giuseppe Ripa (Pdl), protagonista della bufera nata dopo che sulla sua bacheca Facebook si era scagliato contro i gay e il governatore, Nichi Vendola. Le dimissioni sono state ufficializzate dopo un incontro dell’assessore con il sindaco di Lecce, Paolo Perrone (anch’egli Pdl), che già ieri era subito insorto, sempre su Facebook in difesa di Vendola. “In seguito ad alcune dichiarazioni rilasciate nell’ambito di un dialogo politico sui temi dei gravi disservizi della sanità pugliese ed in particolare salentina, la foga del confronto mi ha portato ad esprimere concetti che sono ben lontani dalla mia cultura e dal mio modo di pensare – ha precisato Ripa- a seguito di ciò ho provveduto – riconoscendo l’errore commesso – a formulare a quanti si sono potuti sentire offesi e, principalmente al presidente della Regione Puglia Vendola, le mie sincere scuse per quanto accaduto. Ciononostante – ha proseguito – prendo atto che è stata montata una campagna inquisitoria da parte della sinistra e della signora Poli Bortone (l’ex-sindaco di Lecce che aveva chiesto le sue dimissioni ndr) assolutamente sproporzionata all’equivoco creato. Pertanto, onde evitare che tale campagna possa incidere negativamente sull’immagine e la credibilità dell’istituzione per la quale ricopro l’incarico e rappresentare motivo di difficoltà per l’imminente campagna elettorale del sindaco Paolo Perrone e per la compagine politica di cui sono rappresentante – ha concluso – rassegno le mie dimissioni da assessore della giunta del Comune di Lecce nella mani dello stesso sindaco”.

Fonte 20centesimi.it, Facebook, stopcensura.com, statoquotidiano.it

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