Verso “Diritti al cuore”, manifestazione contro l’omofobia, il razzismo e il sessismo. Sassari 4 Giugno ore 17:00 piazza Marconi. Pubblichiamo un articolo de la Nuova Sardegna su uno spiacevole fatto di violenza e razzismo avvenuto durante una partita di calcio fra studenti. Sintomatico della realtà sociale in cui viviamo oggi.
Il lato peggiore del calcio giovanile in una partita del campionato allievi. Parole pesanti e accuse razziali nel derby tra Canopoleno e San Paolo
SASSARI. Botte e insulti, anche razzisti, per una partita di calcio tra ragazzini. Il peggio dello sport più bello del mondo e gli orrori visti in diretta tv – sia sul terreno di gioco che sugli spalti – domenica scorsa hanno ispirato e scatenato una gigantesca rissa tra adolescenti, su un campo cittadino su cui si era appena conclusa una gara del campionato Allievi Figc. Ma dalla violenza forse nascerà un momento di riflessione: le società coinvolte sono infatti già al lavoro per organizzare un’amichevole e una una pizzata che coinvolga le due squadre.
Il derby tra il Canopoleno e la San Paolo domenica mattina era iniziato con qualche conto da regolare dalla gara d’andata, ma nessuno si sarebbe aspettato un finale così, con il campo trasformato in un ring e i valori puliti dello sport calpestati e sporcati dalla violenza e dal razzismo. La tensione è salita alle stelle e un medico presente sugli spalti è dovuto intervenire per una crisi epilettica che ha colpito uno dei giocatori.
A tempo ormai scaduto la follia ha preso il sopravvento sugli atleti, tutti di età compresa tra i 15 e i 16 anni, e insieme ai colpi proibiti sono volati insulti a sfondo razzista («negro di m…») nei confronti di un sedicenne senegalese. Emulando i campioni visti in tv, spesso testimonial negativi di un mondo che vive più di esasperazioni che di valori sportivi, uno dei giocatori, a fine partita è corso verso il direttore di gara per protestare per alcune decisioni arbitrali. La discussione si è fatta violenta, è volato qualche «vaffa» e l’arbitro ha mostrato al sedicenne due cartellini. Il giallo non ha placato la sua ira: il rosso, arrivato subito dopo, ha dato il via a un quarto d’ora di follia collettiva.
Il giocatore espulso invece di rientrare negli spogliatoi ha colpito un avversario con un pugno, scatenando un parapiglia che i dirigenti delle due squadre e i genitori presenti hanno faticato a placare. Oggi il giudice sportivo della Figc, dopo aver letto il referto arbitrale, deciderà le sanzioni nei confronti dei giovani atlteti protagonisti della rissa, ma le due società sono già corse al riparo perché quello che si è visto in campo a fine partita non capiti mai più. Ieri sera i dirigenti delle due società si sono incontrati e hanno deciso che la settimana prossima i ventidue giocatori torneranno in campo per un’amichevole dal sapore particolare. I giovani calciatori scenderanno in campo con due formazioni miste e l’arbitro sarà un ragazzo senegalese che collabora con una delle due società.
«La nostra funzione – spiegano Aldo Addis e Antonio Sole presidenti delle due squadre- dev’essere quella di insegnare ai nostri ragazzi i valori dell’amicizia e della lealtà. Da educatori ci assumiamo la responsabilità di quello che è capitato, ma dobbiamo lavorare perchè non si ripeta».