Al festival di Sanremo cala lo share ma sembrano rimanere costanti le critiche all’appuntamente annuale con la musica italiana
Sanremo. Sembra quasi una strategia studiata a tavolino dagli esperti di share Rai. Se il festival della canzone fino a qualche anno fa faceva parlare di sé per la presenza di cantautori che hanno segnato la storia della musica made in Italy, in questi giorni il Festival di Sanremofa audience solo per qualche vecchia gloria che si toglie qualche sassolino dalla scarpa utilizzando il palco dell’Ariston con i soldi degli italiani, per qualche nuova gloria della comicità che farebbe rivoltare nella tomba veri artisti della risata oppure per qualche spacco vertiginoso con tatuaggetti annessi.
Dopo lo sfogo di Celentano, l’Ariston è ripartito sotto il controllo del Commissario Rai Marano inviato a Sanremo per coordinare il lavoro cercando di prevenire ulteriori critiche, il direttore di Rai Uno Mazza ha assicurato che il “commissariamento” del festival non ha avuto scopo di censura. La seconda serata del festival è stata accompagnata dagli sketch dei “Soliti Idioti” che appoggiati da Gianni Morandi e Papaleo hanno sollevato ulteriori critiche che si sono sommate a quelle della prima serata del festival.
Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia ha commentato “Il siparietto comico del duo ‘I soliti idioti’, con relativa canzone già ascoltata tante volte sulla tv satellitare, ha riproposto lo stereotipo omosessuale in linea con una visione consolante per le persone etero. Poteva essere evitato il finto bacio finale tra Morandi, ma insomma, si tratta di comicità, che può piacere oppure no. La performance imbarazzante e offensiva, invece, è stata quella di Gianni Morandi, che più volte ha ripetuto: ‘Io non ho nulla contro gli omosessualì, intercalandolo persino con un preferisco Belen. Nemmeno noi abbiamo nulla contro Morandi – precisa Mancuso – ci limitiamo a rammentare che è possibile essere eterosessuali e non aver bisogno di proclamare la propria non contrarietà all’omosessualità, quasi si tratti di una condizione da cui distinguersi e prendere le distanze. Il conduttore ha preferito, invece, rifugiarsi nell’omonegatività e nel pregiudizio, così da poter rassicurare il pubblico della sua eterosessualità. Tutto ciò è disarmante – conclude il presidente di Equality – ma è anche lo specchio fedele di come il mondo dello spettacolo italiano, in linea con la politica, abbia bisogno di confinare l’omosessualità nell’eccezionalità, preferibilmente caricaturista”
Anche Franco Grillini, responsabili dei diritti civili dell’Idv e presidente di GayNet, si è espresso sul festival dicendo “I ‘soliti idiotì hanno fatto la solita idiozia, ma visto che non riescono a far ridere se non facendo la solita macchietta sui gay forse sarebbe meglio un bel coming out, se non altro per motivi di copyright. Che poi Morandi abbia detto che non ha nulla contro i gay ci fa tirare un sospirone di sollievo: grazie, troppo buono, che sforzo, che apertura, che progressismo”. Senza sconti anche la reazione di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center: “A Sanremo va in scena il festival dell’omofobia. Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, nel loro sketch al teatro Ariston hanno offeso e fatto indignare la comunità lesbica, gay e trans. Dai ‘Soliti Idiotì ci saremmo aspettati molto di più del solito siparietto scritto male, sciatto, senza ironia e creatività. Anziché risultare divertente e mettere in risalto talento e merito, questo festival di Sanremo continua sulla scia del qualunquismo e dell’offesa gratuita. Chiediamo alla Rai di riparare immediatamente e a Morandi dal palco dell’Ariston di scusarsi con la nostra comunità e con gli italiani. La Rai non può alimentare l’omofobia ma deve fare servizio pubblico e quindi combattere ogni forma di discriminazione”.
Intanto nella seconda serata del festival lo share ha segnato un calo. La media ponderata degli ascolti di ieri è pari a 9 milioni 200 mila spettatori con il 39.27% di share (nel 2011 era stata di 10 milioni 144 mila con il 42.67%). A dare filo da torcere alla serata del dopo-Celentano, che ha visto esibirsi all’Ariston di nuovo tutti i big e otto giovani di SanremoSocial, è stata in particolare la Champions League: il match Milan-Arsenal, vinto dai rossoneri per 4 a 0, ha incollato a Rai2 quasi 4 milioni di appassionati (3 milioni 919 mila) con il 12.26%.
Fonte articolotre