Rileggere i nazismi attraverso la storia delle donne lesbiche

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Di Massimo Mele il 7 Febbraio 2011. Nessun commento

Ultimo appuntamento per “Le persecuzioni dimenticate: i triangoli rosa”, rassegna di cinema, teatro e libri sulla persecuzione, a lungo dimenticata o, meglio, cancellata, degli omosessuali nelle dittature europee. Protagoniste, questa volta, le donne o, meglio, la storia da una prospettiva di eistenza e resistenza femminile e lesbica alle dinamiche politiche ed imposizioni culturali di una società maschile e patriarcale.

ll 10 Febbraio alle ore 18:30, al CCS Borderline, incontro con Paola Guazzo, autrice, con Ines Rieder e Vincenza Scuderi di “R/esistenze lesbiche nell’Europa nazifascista”. Libro in cui “r/esistenze” sta ad indicare come per le lesbiche la stessa esistenza possa essere considerata una forma di resistenza (all’eterosessualità obbligatoria, alla cancellazione di sé e delle proprie passioni), ancor più in periodi di forzata “normalizzazione” di tutte le donne come furono quelli dei fascismi europei del Novecento. Ma la “resistenza” che trova spazio in questo libro è anche quella di lesbiche politicamente consapevoli, che fronteggiarono e combatterono con determinazione e coraggio le dittature di Mussolini, di Hitler e di Franco.

Dall’introduzione al libro: “In un contesto in cui la ricerca storica europea appare ancora fortemente condizionata da istanze maschili-bianche e le reti accademiche non sembrano certo distinguersi nell’investire sensibilità ed energie sulla storia dei soggetti “altri”, quali le lesbiche sono indubbiamente, i lavori qui presentati assumono sicuramente una rilevanza particolare nel panorama storiografico.
Frutto di un lavoro corale sulle poche fonti e testimonianze di cui ancora si dispone, il volume si avvale dei contributi di alcune note storiche del lesbismo che si occupano di esistenze e resistenze lesbiche nell’Europa dei nazifascismi, includendo anche il franchismo spagnolo. La barra che si è scelto di apporre su “r/esistenze” sta infatti a indicare come per le lesbiche la stessa esistenza possa essere considerata una forma di resistenza (all’eterosessualità obbligatoria, alla cancellazione di sé e delle proprie passioni), ancor più in periodi di forzata “normalizzazione” di tutte le donne come furono quelli dei fascismi europei del Novecento. Ma la “resistenza” che trova spazio in questo libro è anche quella di lesbiche politicamente consapevoli, che fronteggiarono e combatterono con determinazione e coraggio le dittature di Mussolini, di Hitler e di Franco.
Nel volume vengono inoltre affrontate anche le questioni, spesso rimosse, relative alla “zona grigia” della sopravvivenza durante l’internamento e ai rapporti fra “asociali” e “politiche” nei Lager.”

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