Il 6 Maggio la Sardegna sarà chiamata a votare su 10 quesiti referendari sull’abolizione delle provincie, sulla riduzione del numero dei consiglieri regionali, sulla riduzione del loro faraonico stipendio e sulle primarie per la designazione dei candidati presidenti.
Partiti e Istituzioni pubbliche hanno deciso per il boiccottaggio dei referendum che pure raccolsero molte più firme del necessario. Perchè? Facile rispondere. I primi cinque riguardano l’abolizione delle province, ovvero di quei carrozzoni amministrativi mangiasoldi che in Sardegna sono diventati ben otto (8). Le Province servono per mantenere in piedi una classe politica deleggittimata con l’inserimento di burocrati di partito che non hanno trovato altra collocazione. Ma sopratutto servono per il voto clientelare, posti di lavoro con contratto a tempo indeterminato o part time da spendere in campagna elettorale o anche dopo (vi siete mai chiesti come mai in Provincia funzioni tutto malissimo e i dipendenti sono così poco capaci? Bè, datevi da soli la risposta).
Un quesito, il sesto, chiede invece un’assemblea costituente sarda che riscriva lo Statuto. Uno Statuto molto poco attuato, perlomeno nella parte autonomistica. Più che riscriverlo sarebbero necessari politici che lo conoscessero, ma nel calderone votiamo si pure a questo.
Il settimo quesito, refrendum consultivo, chiede l’istituzione delle primarie per la scelta dei candidati “Governatori”. La risposta sarà ovviamente si: perchè a sceglierlo dovrebbero essere i padroni dei partiti e non il popolo?
L’ottavo quesito, abrogativo, richiede l’abolizione dell’indennità attualmente percepita dai consiglieri sardi che ammonta, nelle stime più alte, a circa 18.500 euro al mese, ma comunque molto superiore a 14.000 euro. Per quello che fanno dovrebbero essere loro a pagare noi, ma siamo magnanimi, 3000 euro aol mese più le spese basterebbero eccome e dovrebbero essere vincolati alla loro reddittività, come la presenza in aula, la presentazione di interrogazioni, disegni di legge e modifiche alle proposte altrui. Quindi il nostro voto sarà sicuramente SI.
Nono quesito: abolizione dei consigli di amministrazione degli Enti pubblici, sostituiti da un amministratore unico. Provate a controllare chi siede nei consigli di amministrazione, politici trombati alle elezioni, rappresentanti di correnti, parenti e amici (e per lo più gente incapace ed indegna di ricoprire qualsiasi ruolo). Voto SI
Il decimo quesito riguarda la riduzione del consiglio regionale da 80 a 50 membri. Anche troppi … quanti si devo mettere perchè valga di più???
Il 6 Maggio andate a votare e votate 10 SI. Ed alle prossime elezioni, cari e care sarde, toglietevi il collare e i paraocchi e votate qualcuno che non vi abbia promesso posti di lavoro o altre cose, con il vostro voto ci avete ridotto alla miseria in cui siamo. I politici sono la perchè voi ce li avete mandati. Non avete più l’anello al naso, non mettetevelo quando entrate nell’urna. Oppure, se davvero siete così masochisti, chiamate noi, vi picchiamo tutte le volte che volete ma non votate più la feccia che avete votato fino ad oggi. Grazie