Negli ultimi giorni è divampata la polemica sul messaggio del Papa in vista della giornata della pace prevista per il 1° Gennaio. Infatti, per Ratzinger, la pace non è semplicemente l’assenza di guerra ma parte dal rispetto della vita e delle regole “naturali”. Per questo il suo messaggio, oltre ad attaccare aborto ed eutanasia “Ogni lesione alla vita, specie nella sua origine, provoca inevitabilmente danni irreparabili allo sviluppo, alla pace, all’ambiente“, prende di mira le unioni gay, che sono “un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”. Come se non bastasse Ratzinger incontra anche Rebecca Kadaga, speaker del Parlamento dell’Uganda, che ha promesso al suo Paese, l’approvazione della legge, da tempo in discussione, sull’inasprimento delle pene contro gli omosessuali che, benechè non preveda più la pena di morte (depennata dopo fortissime proteste), manda in carcere gay e lesbiche solo per il fatto di esserlo. Benedirla, insieme agli altri della delegazione ugandese, assume quindi un significato molto macabro e ascrivibile all’odio del Papa contro gli omosessuali.
Dal Vaticano hanno cercato di smorzare i toni, facendo risalire gli attacchi del Papa alla tradizione della Chiesa, con frasi del tipo “il Papa contro aborto, eutanasia e unioni gay? La scoperta dell’acqua calda”. Eppure, nell’attacco dei giorni scorsi, l’odio delle parole papali si è spinto oltre, quasi a dare un supporto morale all’omofobia ed alla crescente violenza contro gay, lesbiche e trans. Anche il Vaticano fa politica, ed in questo momento avrebbe fatto meglio ad abbassare i toni su tematiche che scatenano i più bassi istinti degli ignoranti. Alzare il tono ha invece un chiaro significato di intenzione belligerante, forse in vista dell’approvazione dei matrimoni in Francia, delle adozioni in Germania e delle Unioni Civili in Italia con il possibile/prossimo governo Bersani.
Noi possiamo solo ricordare una cosa: la maggior parte delle guerre sono causate dalla religione. Quante persone, quante nazioni sono sotto attacco “per volere di Dio”, quel Dio che viene usato da assassini violenti e sanguinari per giustificare i loro massacri. Le unioni gay e lesbiche sono amore e portano alla pace. La religione, sopratutto quella di Ratzinger, al contrario, esprime odio, violenza e morte.
Ecco alcuni passaggi del discorso del Papa:
Aborto ed autanasia: “Coloro che non apprezzano a sufficienza il valore della vita umana – scrive il papa – e, per conseguenza, sostengono per esempio la liberalizzazione dell’aborto, forse non si rendono conto che in tal modo propongono l’inseguimento di una pace illusoria. La fuga dalle responsabilità, che svilisce la persona umana, e tanto più l’uccisione di un essere inerme e innocente, non potranno mai produrre felicità o pace. Come si può, infatti, pensare di realizzare la pace, lo sviluppo integrale dei popoli o la stessa salvaguardia dell’ambiente, senza che sia tutelato il diritto alla vita dei più deboli, a cominciare dai nascituri? Ogni lesione alla vita, specie nella sua origine, provoca inevitabilmente danni irreparabili allo sviluppo, alla pace, all’ambiente. Nemmeno è giusto codificare in maniera subdola falsi diritti o arbitrii, che, basati su una visione riduttiva e relativistica dell’essere umano e sull’abile utilizzo di espressioni ambigue, volte a favorire un preteso diritto all’aborto e all’eutanasia, minacciano il diritto fondamentale alla vita.“
Unioni gay: “Anche la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale.
Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa. Tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi, perché ciò costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace.”
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organizzazione spontanea che prima ha organizzato la manifestazione a San Pietro, portando solo cuori e slogan d’amore. e, nelle stesse ore, hanno creato un’applicazione che permette, su Facebook, di aggiungere un cuore con scritta alla foto profilo: “Io sono un pericolo per la pace”, anche nella versione plurale per le coppie. Le adesioni sono cresciute in maniera virale, giorno dopo giorno. Già 2500 persone hanno usato l’applicazione, condividendo la loro foto sulla pagina Facebook del “movimento” spontaneo