Pubblichiamo un documento di ProgRes a sostegno dell’approvazione del registro delle Unioni Civili a Sassari
ProgReS – Progetu Repùblica sostiene l’iniziativa di alcuni membri del Consiglio comunale di Sassari di istituire il Registro delle unioni civili. Crediamo fermamente che tutti i cittadini sardi a prescindere dall’orientamento sessuale e dall’identificazione di genere debbano godere di diritti fondamentali quali gli assegni familiari, la reversibilità della pensione, l’accesso ai beni del coniuge, l’assistenza in ospedale e così via. I beneficiari di questi diritti e i loro destini non possono essere in mano a gruppi di pochi privilegiati che interpretano gli interminabili dibattiti della politica italiana sull’argomento. Dibattiti che sono già obsoleti in quanto l’Unione Europea richiama ormai da diversi anni tutti i paesi membri a rispettare i diritti fondamentali garantiti dalle leggi comunitarie per ogni cittadino a prescindere dall’orientamento sessuale.
Già nel 2007 il Consiglio comunale di Porto Torres aveva istituito il Registro per le Unioni civili interpretando una situazione che esisteva di fatto, quella di cittadini che, amandosi e volendo progettare una vita assieme, richiedevano in questo il diritto di essere tutelate dal punto di vista legislativo. Alcuni membri del Consiglio comunale di Sassari oggi dimostrano che le istituzioni sarde, se lo vogliono, sono già in grado di attuare politiche sovrane che guardano alla tutela dei diritti dei propri cittadini. In questo senso, la critica di alcuni dei consiglieri contrari all’istituzione del Registo, ovvero che la legiferazione sulle unioni civili sta al Parlamento italiano e non un’assemblea di cittadini sardi, dimostra ancora una volta la subordinazione allo stato italiano che noi cittadini sardi subiamo ad opera dei suoi rappresentanti.
Per questa ragione ci distanziamo anche dalle dichiarazioni della Segreteria Provinciale della Lega Nord Sassari, che in un comunicato si dichiara contraria all’iniziativa dei consiglieri comunali favorevoli, argomentando che “Da laici non riusciamo a concepire una famiglia che non sia eterosessuale. E per famiglia intendiamo quella sancita dalla Costituzione e dal Codice civile.” Tale visione della società si manifesta in opposizione alla volontà del gruppo di consiglieri, che ha colto la natura delle reali necessità e la volontà della popolazione sassarese in tutta la sua complessità e diversità.
Va da sé, come dimostra l’azione dei membri favorevoli del consiglio comunale di Sassari, che la volontà dei sardi di cambiare leggi socialmente inique c’è, e che se i sardi hanno la volontà politica di cambiare quelle leggi, si possono già impegnare per farlo in un quadro nazionale sardo. Al contrario, la Lega propone una politica discriminatoria facendosi interprete per il popolo sardo di leggi di uno stato che non riconosce, lo stato Italiano, e di politiche che propone come laiche ma che sono in realtà solo leggermente velate di conservatorismo religioso. ProgReS ribadisce che nella Repubblica di Sardegna lo stato laico non sarà subordinato economicamente, eticamente, e culturalmente ad autorità politiche o religiose esterne al volere della collettività dei cittadini sardi.
ProgReS osserva quindi con favore la determinazione dei membri del consiglio comunale di Sassari e auspica che questa azione di respiro europeo possa essere d’esempio per tutte le comunità della nazione sarda, dalle più grandi alle più piccole, nella progettazione di una Repubblica di Sardegna moralmente degna e al passo con le più importanti riforme europee in tema di diritti civili. Progetu Republica si augura infine che iniziative come questa possano nascere in tutti i comuni della Sardegna, e che già nella Regione Autonoma prima, e presto nella futura Repubblica di Sardegna, le istituzioni possano finalmente impegnarsi ad istituire Registri delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e di sesso opposto su tutto il territorio nazionale sardo.