Dopo il no del 2012, seconda fumata nera in Portogallo all’adozione per le coppie dello stesso sesso.
Per la seconda volta in tre anni, il Parlamento portoghese ha detto “no” alla modifica delle leggi sulle adozioni per permettere alle coppie sposate dello stesso sesso di adottare figli insieme. Il no ha avuto minori consensi rispetto alla votazione del 2012 grazie all’adesione dei comunisti del PCP al gruppo di coloro che sono a favore dell’uguaglianza dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali. Tra i paesi europei che hanno il matrimonio tra persone dello stesso sesso, il Portogallo continua a essere l’unico a non avere l’adozione omoparentale.
La legge portoghese sul matrimonio ugualitario è stata approvata nel 2010 con una clausola che vietava esplicitamente alle coppie sposate di adottare (nonostante il fatto che in Portogallo la legge permette agli omosessuali single di accedere alle adozioni). La limitazione venne imposta dal Partito Socialista, allora al governo, contro il parare di altri gruppi di sinistra. In molti considerarono la norma incostituzionale, visto che la Costituzione del Portogallo vieta espressamente la discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Sebbene la legge fu sottomessa al parere della Corte Costituzionale da parte del presidente della Repubblica, Aníbal Cavaco Silva, si fece in modo che la norma sulle adozioni rimanesse fuori del parte della Corte, per evitare che venisse dichiarato incostituzionale.
Nel 2012 il Parlamento – a maggioranza centro-destra – rifiutò di porre termine a questa discriminazione, ma vari deputati del Partito Socialista proposero la stepchild adoption, proposta che venne sottoposta a referendum tra i parlamentari. La proposta è stata approvata dal referendum, ma dovette scontrarsi con la Corte Costituzionale che affermò che non si può portare avanti allo stesso tempo un discorso sulla co-adozione “dove esista una famiglia di fatto già costituita” e sull’adozione congiunta “dove si vuole costituire una famiglia ex novo”. Quindi la questione doveva tornare al Parlamento, che si è espresso, come abbiamo detto, in maniera negativa.
Dopo questa sconfitta i diritti umani delle persone LGBT torneranno nel Parlamento portoghese nei prossimi giorni, visto che in calendario la discussione di due progetti di legge per permettere alle lesbiche di accedere alle tecniche di riproduzione assistita.
Fonte Dos Manzanas