I due inglesi, regolarmente sposati, sono stati aggrediti mentre erano seduti su una panca durante la manifestazione organizzata nel piccolo centro di Pignataro, vicino Cassino
Una coppia di sposi composta da due uomini omosessuali inglesi è stata aggredita nel corso della festa della birra che qualche sera fa si è svolta nel comune di Pignataro Interamna, in provincia di Frosinone, piccolo centro di 2.500 abitanti. I due, trentenni e in vacanza nel paesino (uno dei due è originario della zona), erano intenti a scambiarsi effusioni seduti su una panca, quando sono stati avvicinati da un gruppo di uomini, quasi certamente di nazionalità romena, che li ha selvaggiamente picchiati dopo averli stigmatizzati per il loro comportamento.
Le vittime hanno riportato ferite al setto nasale e alla testa, e uno dei due è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Sul gravissimo episodio di omofobia stanno indagando i carabinieri della compagnia di Pontecorvo. I militari stanno ascoltando anche gli altri presenti alla festa per cercare di risalire agli aggressori. La coppia di coniugi (i due inglesi sono regolarmente sposati) è ripartita alla volta della ‘più civile’ Inghilterra.
Immediata l’indignazione dell’associazione omosessuale Arcigay Roma. “Aggredire e pestare due uomini solo perché si stanno baciando – dichiara il presidente Fabrizio MArrazzo – è un episodio assurdo. Purtroppo non si tratta di un caso isolato. Chiediamo a tutti i testimoni presenti di aiutare le forze dell’ordine a rintracciare gli aggressori”. “E’ inconcepibile – prosegue Marrazzo – che due uomini, sposati nel proprio paese di residenza, la Gran Bretagna e in vacanza in Italia, subiscano violenze di questo tipo. L’Italia, che non ha nessuna legge contro omofobia e transfobia e che non riconosce e tutela le coppie gay, è agli occhi della comunità omosessuale internazionale un paese arretratissimo e incivile. Invieremo già oggi una lettera – aggiunge Marrazzo – al sindaco di Pigantaro e al presidente della Provincia di Frosinone, Antonello Iannarilli, per richiedere un incontro: è necessario e doveroso che i cittadini sappiano quello che è accaduto e che la comunità si mobiliti: al Comune chiederemo di organizzare un incontro pubblico con la città contro l’omofobia e alla Provincia interventi di formazione nelle scuole. L’omofobia e la discriminazione si combattono con l’educazione: le istituzioni siano in prima linea”.
E Imma Battaglia, presidente di Dì Gay Project, in questo senso chiama in causa la presidente della Regione, Renata Polverini. “E’ vergognoso apprendere che una tranquilla situazione di festa – dice – si trasformi in un’occasione per essere picchiati e aggrediti. Esprimo piena solidarietà alla coppia aggredita augurandomi che le forze dell’ordine facciano piena luce sui responsabili. L’Italia non solo è arretrata sui diritti delle persone omosessuali rispetto agli altri Paesi europei – sottolinea Battaglia – ma rischia ancor di più di esportare un’immagine negativa su episodi che mostrano, come in questo caso, un’arretratezza che dà del nostro paese, anche all’estero, un’immagine brutta e omofoba. Mi auguro che la politica assuma un atteggiamento responsabile, non come quello del sottosegretario Giovanardi, e che ci sia una ferma condanna di quanto accaduto, intanto a partire dalla Presidente della Regione Lazio Polverini, a cui chiediamo di contrastare fenomeni di questa natura con una forte iniziativa anti omofobia in tutta la Regione. Il fatto che, a quanto pare, gli aggressori siano romeni dimostra altresì quanto sia necessario che la lotta alla violenza omofoba sia una priorità politica nei processi di integrazione”.