Alle Nazioni Unite prosegue l’impegno per porre fine alla discriminazione contro l’omosessualità che in alcuni paesi arriva fino alle condanne a morte. Dopo la proposta di risoluzione firmata da 68 paesi, a Ginevra alla Commissione Diritti Umani dell’Onu è stata depositata, da parte della Colombia, un’altra proposta di Risoluzione, che chiede di mettere fine alle violenze e discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere delle persone, sostenuta da 83 Stati.
Nel testo si esprime grande preoccupazione per le discriminazione della comunità Lgbtqin in molti paesi del mondo. Le violazioni dei diritti umani nei loro confronti includono omicidi, stupri, torture e persecuzioni penali. La risoluzione riconosce come il tema dell’omosessualità sia visto con diverse sensibilità nelle varie culture mondiali, ma evidenzia come la comunità nel loro insieme si debbano impegnare per porre fine alle discriminazioni di ogni minoranza. Il documento è stato appoggiato da tutti i grandi Stati europei e Nord e Sudamericani, mentre è stato snobbato dalle potenze con diritto di veto Russia e Cina. Particolarmente entusiasta la nota di Hillary Clinton, che ha fatto del riconoscimento dell’uguaglianza dei gay un obiettivo della politica estera americana. “ I diritti per la comunità di LGBT sono diritti umani, e i diritti umani sono i diritti per la comunità Lgbtq”.
Nel corso della presentazione del documento alcuni dei paesi firmatari hanno preannunciato di voler presentare il testo di una Risoluzione di condanna contro gli 80 paesi del mondo che perseguitano penalmente l’omosessualità. L’ Arcivescovo Silvano Tomasi dell’Osservatorio Permanente del Vaticano presente alle Nazioni Unite, ha invece attaccato chi vuole proporre la fine della discriminazione per i gay:
[…]Ci sono persone che vengono attaccate perché prendono posizioni che non sostengono i comportamenti sessuali tra individui dello stesso sesso. Quando esprimono le loro convinzioni morali o le loro idee circa la natura umana, le quali potrebbero anche essere espressione delle loro credenze religiose, o quando esprimono la loro opinione su talune affermazioni della scienza, esse vengono stigmatizzate, o peggio diffamate e perseguitate. Questi attacchi contraddicono i principi fondamentali enunciati in tre risoluzioni approvate dal Consiglio in questa sessione La verità è che questi attacchi costituiscono violazioni dei diritti umani fondamentali, e non possono in nessun caso essere giustificati.
Sono molti coloro che hanno letto nelle parole di Tomasi un vittimismo furbo che vorrebbe far passare per martiri i carnefici.
Secondo l’Osservatorio Permanente del Vaticano gli Stati hanno il diritto di regolare certe pratiche sessuali e vietarne alcune per legge. Una posizione che va chiaramente contro lo spirito della risoluzione della Nazioni Unite.
L’intervento integrale dell’Arcivescovo lo trovate qui
Fonte gaynews24.com
che furbetto . . .
FINALMENTE SALVAGUARDATI I DIRITTI DEGLI OMOFOBI!! ERA ORA….. Questi poveracci dovranno pur avere il diritto di esprimere le loro illuminate idee. Il Vaticano, per fortuna, è sempre impegnato sul fronte della tutela dei diritti civili….. ora spero che si occupi anche dei diritti dei razzisti, degli stupratori, dei pedofili, degli evasori fiscali, dei corrotti, dei mafiosi e di tutte le altre minoranze…..
…. ma quello lo fa già da tempo: dei mafiosi, dei corrotti, degli sfruttatori … per non parlare dei pedofili. Sembra quasi che abbiano voluto un riconoscimento istituzionale e una benedizione internazionale per questa loro vocazione. Difendere sempre ed in ogni luogo i ricchi e i potenti ….. Altrimenti come giustificavano gli scandali sessuali, quelli finanziari dello IOR, il sostegno ai peggior regimi dittatoriali e anche il sostegno a quel porco di Berlusconi ……
… e che il nome di Dio sia sempre sfruttato, amen