Scritto da Monica Cataldo per AGENPARL (Agenzia Parlamentare)
Roma, 11 ott – Il gaypride di ieri a Belgrado si è trasformato in una guerriglia antigay: 207 fermi, di cui 4 arresti, in più un agente e due manifestanti in condizioni gravi. Intanto nel Parlamento italiano sosta una proposta di legge dell’on. Antonello Soro (Pd) sulle ‘Norme per la tutela delle vittime di reati per motivi di omfobia e transfobia’. “Mi ha molto turbata la scena serba di ieri. La situazione è molto angosciosa” ha dichiarato all’AgenParl Paola Concia (Pd) relatrice di questa proposta di legge.
Qual è la situazione europea?
E’ necessario dire con chiarezza una cosa: quello che è successo ieri non è una novità. C’è un grandissimo problema nei Paesi dell’ex Est, i nuovi entrati nell’Ue: non si rispettano i diritti deigli omossessuali e dei transessuali. In Bielorussia li arrestano, in Russia i gaypride sono sempre problematici. Uno dei paesi in cui stanno facendo un grandelavoro è la Polonia. C’è un’ Europa a due velocità sui diritti degli omosessuali: Spagna, Portogallo e tutto il Nord Europa da un lato, dall’altro tutta l’Europa dell’Est. E poi c’è l’Italia, il buco nero dell’Europa. Noi, infatti, in ambito europeo siamo considerati alla stregua dei paesi dell’ex Est.
A tal proposito, on. Concia, a che punto è la proposta di legge del Pd?
Sono 9 mesi, quasi dieci, che è di nuovo in Commissione Giustizia e sono stata nominata di nuovo relatrice. La questione è che i partitti continuano a nascondere la testa sotto la sabbia. Tutti tranne il Pd che questa volta continua a chiedere insistentemente l’urgenza di approvare la proposta di legge. Adesso sono intervenuta un po’ duramente, dopo nove mesi di attesa, soprattutto per chiedere che la maggioranza si pronunciasse. Ora stanno cominciando ad intervenire e abbiamo riaperto la discussione.
Come dobbiamo leggere, noi italiani, quanto è accaduto in Serbia?
Quello che è successo a Belgrado ci interessa molto da vicino. Noi in Europa siamo percepiti come un paese molto più simile alla Serbia o alla Bielorussia, piuttosto che alla Francia. Siamo un Paese che viaggia sulla seconda velocità. Per questa ragione io e Pedro Zerolo abbbiamo lanciato una rete europea dei partiti nazionali, per sconfiggere questa Europa a due velocita. Il nostro intento è far sì che i paesi più avanti possano essere da traino per quelli più indietro e affinchè il rispetto dei diritti degli omosessuali sia un requisito nel momento in cui un paese entra nell’Ue.