Rassegna stampa La Nuova Sardegna Domenica 24 Giugno 2012
In cinquecento hanno sfilato alla manifestazione del Mos “Diritti al Cuore”. Slogan e balli in centro fino a notte fonda, un pensiero anche per Rossella Urru
SASSARI. Musica a tutto volume e tanti palloncini colorati per dire no a omofobia, razzismo e sessismo. Via tutte le macchine, per un giorno piazza Università si trasforma in una picccola Rio de Janeiro. Il piazzale davanti all’istituzione più antica della città diventa il posto ideale per darsi appuntamento e chidere dal camioncino con il sound system su cui suonano Andrew LoGraffio e Livia, «una legge regionale sulle coppie di fatto e una contro tutte le discriminazioni a partire dall’omofobia».
Dopo l’applauso che dà il benvenuto in piazza a quattro drag queen con abiti sgargianti, il corteo finalmente parte, davanti allo sguardo attendo di pochissimi curiosi. Il primo dei tanti striscioni che srotolano i manifestanti diretti verso l’ex Q è dedicato a Rossella Urru, la cooperante di Samugheo nelle mani dei rapitori da 246 giorni. «È importante non dimenticarsi mai di Rossella» spiega l’organizzatore della terza edizione della manifestazione “Diritti al Cuore” Massimo Mele, presidente del movimento omosessuale sardo. «Siamo qui per chiedere più diritti e più libertà per tutti – continua Mele – quella libertà di cui Rossella è stata privata. Non è giusto che una pacifista come lei si trovi in questa condizione, speriamo che possa presto riabbracciare i suoi cari, se fosse stata una giornalista famosa e non una volontaria sarda forse oggi sarebbe già libera». Dopo la sosta davanti all’ex questura il corteo prosegue per corso Angioy, svolta in via Amendola e all’altezza di piazza Marconi inizia il rientro verso il centro cittadino che ragala ai manifetanti la passerella in viale Italia. Quando arriva ai piedi di Pasquale Tola, attraversando il cuore del centro storico, il corteo si è ingrossato. Anche chi nel pomeriggio aveva scelto la spiaggia per combattere il caldo a fine serata si tuffa in mezzo ai colori e ai palloncini dei manifestanti. Davanti alla statua fresca di restauro, prende il via il concerto con le Lucido Sottile di Cagliari, la prima compagnia Pop italiana, i Phonema, il corpo di ballo Arabesque & Kevin, i Kevantaky, versione locale dei Kazaky, le drag queen e poi i gruppi musicali Bentesoi, 3NoDiGomma, FiveFourNine e Barrio Sud. La musica a palla si alterna gli slogan contro l’omofobia. A notte fonda la festa si trasferisce alla Scala discobar per il party ufficiale “Diritti al Queer”.