Muore a 98 anni Rudolf Brazda, deportato nel campo di conentramento di Buchenwald per omosessualità. I 32 mesi di prigionia li raccontò nel libro “Itinerario di un Triangolo Rosa”
Rudolf Brazda è morto. Deportato nel campo di concentramento di Buchenvald durante il Nazismo, Brazda era l’ultimo sopravvissuto gay all’Olocausto. La sua storia l’ha raccontata lui stesso nel libro “Itinerario di un Triangolo Rosa”, titolo che richiama il simbolo cucito sulle tute da lavoro dei 10 mila deportati per omosessualità nei campi di sterminio di Hitler.
Nato nel 1913 in Germania, Brazda fu espulso nel 1937 in Cecoslovacchia dopo una condanna a sei mesi di prigione per omosessualità. Dopo l’annessione di parte della Cecoslovacchia dal parte della Germania, fu poi condannato nuovamente a d altri 14 mesi di carcere e deportato a Buchenwald in quanto “recidivo”.
Rudolf Brazda aveva 98 anni e solo ad aprile la Francia, nazione in cui prese la cittadinanza nel 1960, gli conferì la Legione d’Onore.
Fonte Gay.it