MTV VM Awards: tra premi, travestitismo, tributi e gravidanze.

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Di Massimo Mele il 29 Agosto 2011. Nessun commento

Si è svolta ieri notte a Los Angeles, alle 2:30 (ora italiana), la kermesse organizzata annualmente da MTV per premiare i video musicali che ci hanno accompagnato tra il 2010 ed il 2011. Non sono mancati i classici colpi di scena in stile prevedibilmente americano, tra premi per Katy Perry e Britney, travestitismi, tributi per Amy Winehouse e una gravidanza per la giunonica Beyoncè.
Looks e performances visibili nella galleria immagini

La protagonista della serata è stata Lady Gaga che ha aperto lo show cantando il suo nuovo singolo ‘You and I’ nei panni del suo alter-ego maschile Joe Calderone. Una trasformazione inaspettata che ha sorpreso il pubblico degli Mtv Video Music Awards. Sulle note del suo ultimo brano, ha avuto modo di fare una piccola digressione, parlando ironicamente del suo ‘rapporto con Lady Gaga’. Pianoforte, bottiglia di birra e sigaretta, una scena organizzata meticolosamente dal risultato garantito.

Britney Spears si è aggiudicata il primo premio della serata come miglior video pop con ‘Till the world ends’. A lei un omaggio musicale introdotto da Miss Germanotta. «È una leggenda della pop musica, senza di lei l’industria musicale non sarebbe la stessa», ha detto Gaga. «Ho appeso al muro una sua fotografia e mi tocco quando sono a letto», ha aggiunto sempre nei panni del maschio Calderone, che ha tentato di baciare Britney senza riuscirci. «L’ho già fatto», ha risposto la Spears, riferendosi al bacio con Madonna nell’edizione del 2003.

L’altro tributo importante durante la serata è stato quello per Amy Winehouse, che è morta un mese fa, dopo anni di droga e abuso di alcool. Russel Brand ha esortato le persone a ricordare la 28enne Amy per la sua musica e di aiutare gli altri che soffrono per ottenere aiuto. «Molta gente ha questa malattia. Amy ha combattuto con successo la tossicodipendenza. Una soluzione è possibile».

Alcuni momenti di ieri sera al Nokia Theatre di Los Angeles, sono sembrati improvvisati e fuori dai programmi. Un momento apparentemente senza copione è stato quello della performance live di Jay-z con Kanye West ‘Otis’, dal comune album ‘Watch the throne’. Verso la fine della canzone qualcuno è salito sul palco per avvicinarsi alle star, ma è stato velocemente fermato dagli uomini della sicurezza. Jay-Z ha guardato divertito la scena. Non è la prima volta che gli capita. Già due anni fa, nel corso di una sua performance a Mtv, una ragazza ha cercato di salire sul palco.

Vogue:

“Sic transit gloria mundi”, così dicevano i latini con un brocardo che potrebbe riassumere perfettamente gli MTV VMA (Video Music Awards) 2011. La gloria passa, le stelle iniziano a essere vaghe come quelle dell’Orsa e lo spettacolo “esplosivo” per eccellenza si riduce a teatrino il cui copione è ormai scritto e saputo. Si fa quello che si deve fare, si ricevono i premi, si ringrazia la mamma, gli amici, i fan, si balla un po’, si canta un po’, si saluta e poi tutti a casa a guardare Carosello. Passa la gloria e porta via tutto, compresa Lady Gaga che vince praticamente una sola statuetta come Best Female Video (c’è anche Best Video with a Message ma il premio si commenta da solo) per Born This Way e non riesce a stupire.

Direte voi: ma come? E la presenza in salsa drag nei panni di Jo Calderone? Ci pare che, se in 12 mesi (un anno e 3 giorni fa ne parlavamo qui) l’ufficio marketing Gaghesco non è riuscito a inventarsi qualcosa di nuovo in grado di bissare il meat dress dell’anno scorso (e “rinunciando” anche alla sorpresa dell’ultimo minuto), allora la catena è davvero bassa per tutti.

La gloria passa a ondate regolari e lascia sulla risacca i “gusci” di quelle che erano superstar: così mentre una 30enne Britney Spears riceve un -a nostro avviso prematuro- award alla carriera che, dopo la performance disastrosa dell’anno scorso, sembra l’ennesimo suggerimento dell’establishment discografico a “lasciar una buona immagine di sé” (riprova anche il fatto che le è stato fatto un “tributo” esattamente come alla compianta Amy Winehouse. Chi ha orecchie per intendere…), Beyoncé (in Lanvin) dà finalmente qualcosa da scrivere ai tabloid annunciando in diretta e fuori programma la sua gravidanza (ma la musica? Dov’è la musica?).

Adele vince 3 premi minori (Best Art Direction, Best Editing, Best Cinematography), Katy Perry, in Christian Dior Couture, due awards maggiori (Video of the Year, Best Visual Effects) per Fireworks (ma siamo stati gli unici a ritenerlo esageratamente simile a Beautiful di Christina Aguilera?) e, se nel 2009 Obama ha detto la sua sulla “sfuriata” di Kanye West sul palco dei VMA, oggi al massimo sarà l’insegnante di catechismo a tirare le orecchie a Justin Bieber (Best Male Video) per aver ringraziato sul palco solo il Padre e il Figlio -dimenticandosi lo Spirito Santo-.

Infine la consueta considerazione sullo stato di salute della musica: fino all’altro ieri tutti, ma proprio tutti, erano convinti che Lady Gaga avesse tra le mani lo scettro di neo-regina del pop e che fosse, in questa sua scalata al regno di Madonna, sostenuta dai nomi forti dell’industria discografica. Oggi invece abbiamo la certezza che le cose non stanno proprio così: la situazione è così grama che il coraggio per puntare tutto su un solo numero non c’è o che comunque non è Gaga quel numero. Lo dimostra il fatto che in una manifestazione in cui le star “possibili vincitrici” erano davvero tante e la coperta decisamente corta, è stata Gaga a rimanere con il cerino in mano e due (ma diciamo anche uno solo) premi/o.

Lo dimostra il fatto che, volendo riproporre il momento saffico Madonna-Britney Spears con la stessa Spears sul palco, mr. Calderone si sia sentito rispondere un imbarazzante “No grazie già fatto” (l’establishment ha mandato sul palco una Spears quasi incapace di muoversi, pensate che, se fosse stato necessario a consacrare Gaga, non avrebbe fatto pressioni in tal senso? Insomma… l’ha fatto con Michael Jackson e Lisa Presley nel 1994…).

E infine lo dimostra il fatto che da questi VMA non esce nessuno, proprio nessuno, vincitore. Forse le etichette minori, quelle sì, che, mentre le major si scervellano su chi premiare per non scontentare nessuno e vendere due dischi in più (un po’ come al matrimonio quando devi decidere i tavoli), loro stampano nuova -davvero nuova- musica da ascoltare.

fonte: l’Unità, Vogue.

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