Le modelle indiane accusano il mercato indiano della moda di razzismo, ha riportato ieri il Telegraph. Il motivo risiede, secondo le modelle, nell’utilizzo, sempre maggiore, di figure i cui tratti somatici e origini sono esclusivamente occidentali, quindi di carnagione bianca, escludendo, di fatto, le indiane di carnagione scura.
Già nel 2008 si percepivano fermenti nel mondo della moda per quanto riguarda le discriminazioni sulla base dell’origine etnica. Carole White, della Premier Model Agency, raccontava ad esempio, di aver ricevuto richieste di modelle eminentemente bianche perché “Secondo le riviste, le nere non vendono“.
Nel 2011 la situazione non sembra del tutto cambiata, anche tra i maggiori fashion followers è difficile che venga in mente un nome di una modella di colore a parte la Venere Nera Naomi Campbell.
Oggi, la stessa situazione si ripropone all’interno della moda indiana, privilegiando lo stereotipo femminile occidentale dai candidi lineamenti a discapito delle bellezze indiane, che, come se non bastasse, vengono retribuite meno delle colleghe/rivali bianche.
La ragione di questa ossessione per pelli “pallide” avrebbe radici nel colonialismo britannico, afferma Pranab Awasti della Delhi’s Glitz Modelling agency, che prosegue dicendo, che gli indiani stessi preferiscono pelli chiare: “Gli indiani hanno un complesso di inferiorità, stiamo passando una sorta di “hangover da presenza bianca” da quando gli Inglesi hanno lasciato l’India. Questo fenomeno deve finire. E’ diventato ormai routine considerare i bianchi belli e i neri brutti, abbiamo questo assurdo paradigma della modella che deve per forza essere bianca ” ha aggiunto l’agente.
Anche l’attrice e modella di punta Dipannita Sharma ha rivelato che ci vorranno molti anni perché questo concetto svanisca e punta il dito contro il mondo della moda che nega che preferire modelle bianche comporti razzismo.