“Meglio gay che faccendiere”. Alcune risposte al machismo berlusconiano

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Di Massimo Mele il 3 Novembre 2010. Nessun commento

Portatelo via!

Guzzanti: «Quella sui gay non è una gaffe, ma un messaggio preciso ai suoi elettori»

L’ex senatore pdl: «Sostanzialmente ha detto loro: meglio puttaniere che frocio. E questo in molti fa presa». L’esponente liberale: si ripete il copione dei giorni dello scandalo marrazzo

da ansa.it

Roma – «Quella di Berlusconi sui gay non è una gaffe, è un messaggio studiato, efficace, diretto ai suoi elettori. È già un messaggio elettorale». Lo dice ai microfoni di Cnr-media il senatore del Partito Liberale Italiano, Paolo Guzzanti, fuoriuscito dal PdL nel 2009. «È una frase che ha una presa popolare – continua Guzzanti – e il messaggio è molto semplice: meglio puttaniere che frocio. Ed è un messaggio rivolto a tanti italiani, uomini e donne. Non dimentichiamo che i fan della sessualità selvatica, e selvaggia, di Berlusconi, sono gli uomini che vorrebbero avere i suoi soldi e le sue donne, ma anche le donne stesse. Non tutte, ovviamente, ma tante. Che dicono ‘con i tempi che corrono almeno a questo piacciono le donne’. Ricordo le battute quando emerse lo scandalo di Marrazzo, quelli del centrodestra a dire ‘almeno noi non andiamo con i travestiti’. La battuta di Berlusconi aveva un obiettivo preciso» conclude Guzzanti.

Grillini (IDV) “meglio gay che intrallazzone”

“Berlusconi – prosegue – non e’ nuovo alle battute di pessimo gusto sugli omosessuali e sull’omosessualita'”

martedì 02 novembre 2010 , di AGI

Roma – “Berlusconi ha detto un’altra stupidaggine sugli omosessuali, pensando magari di fare il simpatico senza riuscirci. Noi la pensiamo in un modo diametralmente opposto al suo: mille volte meglio gay che intrallazzone e sex addicted come Berlusconi, il quale pretende di essere insieme puttaniere e moralista”. Lo afferma in una nota il responsabile dei diritti civili e associazionismo dell’IdV, Franco Grillini. “Berlusconi – prosegue – non e’ nuovo alle battute di pessimo gusto sugli omosessuali e sull’omosessualita’. Durante una delle tante campagne elettorali disse che i gay ‘stavano tutti dall’altra parte’.

Non c’e’ dubbio che chiunque voglia liberarsi dal governo dei puttanieri moralisti, non solo debba stare dall’altra parte, ma debba fare di tutto per mandare a casa quelli che si pagano l’harem a spese dello Stato. Occorre, infine, dire che le battute da bar sugli omosessuali – conclude – non fanno altro che rinfocolare quella tragica omofobia che provoca tante violenze e tante sofferenze”.

Carfagna: “meglio astenersi dalle battute””. Il premier scatena le reazioni delle associazioni gay

Leader dei gay di centrodestra: “Passo con Fli”. Di Pietro (Idv): “Berlusconi vive nell’età della pietra”. Chiara Moroni (Fli): “Alimenta il pregiudizio”. Turco (Pd): “Umiliazione e tristezza”

martedì 02 novembre 2010 , di Repubblica.it

ROMA – “Meglio guardare belle ragazze che essere gay”. La battuta omofoba con cui Berlusconi ha voluto scherzare sul caso Ruby 1 fa saltare sulla sedia Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay, ma suscita anche le moderate critiche del ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, che osserva come “sarebbe opportuno che ciascuno di noi si astenesse dal fare battute”.

“Quella di Silvio Berlusconi è stata una battuta, la chiusa di un discorso serio, di ben altro tenore. – spiega Carfagna – Il presidente del Consiglio non intendeva assolutamente, né ha mai inteso, offendere le donne o gli omosessuali. Questo governo, anzi, ha il merito di essersi impegnato, come nessuno prima, contro le discriminazioni nei loro confronti”. “Proprio per non oscurare tutto questo lavoro, frutto di un impegno costante e condiviso dell’intero esecutivo, sarebbe opportuno che ciascuno di noi si astenesse dal fare battute”, conclude il ministro delle Pari Opportunità.

“Espressione di una cultura machista – commenta invece il presidente dell’Arcigay Patanè – arretrata e offensiva per le persone omosessuali ma anche per donne. Proviene da un atteggiamento di disprezzo nei confronti della dignità delle persone e conferma il clima imbarazzante e grottesco in cui il presidente del Consiglio sta precipitando il Paese”. Il presidente di Arcigay chiede a Berlusconi di scusarsi “con tutti, con le persone omosessuali e con le donne, per una frase dietro la quale c’è una visione del mondo femminile che non fa onore al capo del governo di un Paese dell’Unione europea”.

Consigliando a Berlusconi “un’attenta lettura della Costituzione che egli e il suo governo vorrebbero tanto cambiare”, il circolo di cultura omosessuale Mario Mieli rivolge un appello agli eurodeputati italiani affinché denuncino “l’increscioso comportamento del presidente del Consiglio” attraverso un’interrogazione al Parlamento europeo.

Aurelio Mancuso, presidente di “Equality Italia” ed esponente storico della comunità omosessuale, esprime così la sua indignazione. “Il presidente del Consiglio, in difficoltà, tira fuori la battuta omofoba; il premier di un paese fondatore dell’Europa, che ha votato la Carta di Nizza, che è obbligato a combattere ogni tipo di discriminazione tra cui quella per orientamento sessuale”. “Chieda immediatamente scusa – conclude Mancuso – ai milioni di cittadini omosessuali italiani, di destra e di sinistra, e si vergogni di un’omofobia che in ogni altro paese europeo sarebbe immediatamente condannata da ogni schieramento politico democratico”.

Imma Battaglia, presidente di Dì Gay Project e leader storica del movimento gay, invita Berlusconi a evitare di ” “fare l’omofobo” per spostare “l’attenzione nell’opinione pubblica sui gay, mostrandosi macho e potente. Al presidente del Consiglio Imma Battaglia dice che “è meglio essere gay, e lo dico da donna che ama le donne, che disprezzarle abusando, come ormai sembra fare, della sua posizione di uomo ricco e potente”.

Enrico Oliari, presidente di GayLib (gay di centrodestra), annuncia la sua personale adesione a Futuro e Libertà in risposta al “nuovo celodurismo in salsa berlusconiana” che “offende i gay italiani”. “I diritti di gay e di lesbiche – spiega Oliari in una nota – sono realtà in tutta l’Europa occidentale ad esclusione di Italia e Grecia”. “GayLib – conclude Oliari – è e resta l’associazione dei gay di centrodestra, ma personalmente aderirò al Fli di Fini, Della Vedova, Bocchino, Raisi e Moroni, dove sono sicuro troverò terreno fertile per portare avanti, da uomo di centrodestra, le battaglie di giustizia e di libertà in cui credo”.

I radicali italiani lanciano per le 18 di oggi un sit-in davanti Palazzo Chigi e in una nota accusano il premier per una “battuta idiota”, che alimenta “violenza e discriminazione” e che non può essere giustificata dalla “sua disperazione politica, causata dalla sua incapacità di governare impulsi e comportamenti, non certo degni di un Presidente del Consiglio”.

Il leader di Idv, Antonio Di Pietro, scrive in una nota che ”oggi abbiamo avuto l’ennesima prova dell’inadeguatezza del signor Silvio Berlusconi a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio”. ”Berlusconi vive ancora nell’età della pietra, anzi, è peggio: vive nell’era delle discriminazioni razziali, sessuali, etniche e religiose. Bisognerebbe ricordargli che, nel frattempo, il nostro Paese ha ratificato il trattato di Lisbona, che ha riconosciuto il diritto alla non discriminazione basata anche sull’orientamento sessuale. Essere gay è solo un diverso modo dell’essere e non una condizione di cui vergognarsi”.

Chiara Moroni, vicepresidente alla Camera di Futuro e Libertà, considera le parole del presidente del Consiglio “inaccettabili, volgari e offensive, e rischiano di alimentare un pregiudizio ancora oggi troppo diffuso nei confronti delle persone omosessuali. Ci aspettiamo da Berlusconi un comportamento e, soprattutto, delle dichiarazioni più consone al ruolo che ricopre”.

Secondo Benedetto Della Vedova, vicecapogruppo di Fli alla Camera, la battuta del premier è un”esplicito omaggio a un pregiudizio che Berlusconi sa essere diffuso e servibile, per resistere alle accuse degli avversari politici”. Una china pericolosa, denuncia Della Vedova, di cui dovrebbero interrogarsi “quanti difendono la libertà e l’anticonformismo privato di Berlusconi”, continuando a “bollare come uno scandalo o una minaccia antropologica qualunque forma di organizzazione familiare, eterosessuale o omosessuale, diversa dal matrimonio. Ed è francamente desolante che a questo doppio-pesismo furbo e ipocrita si leghi la difesa della ‘moralità’ del Cavaliere”.

Lunga è la lista delle reazioni nel Pd. Anna Finocchiaro, presidente del gruppo al Senato, il premier “non riesce ad avere comportamenti e atteggiamenti consoni al ruolo che ricopre, ma trova modo e maniera di fare dichiarazioni offensive e volgari nei confronti delle donne e dei gay”. Un “irresponsabile che vuole sembrare forte e baldanzoso, ma che invece è arrivato, in modo triste e squallido, alla fine della sua parabola politica. L’urgenza delle sue dimissioni e della fine del suo esecutivo è ogni giorno più evidente”.

Durissima anche Livia Turco. “Ogni parola di Silvio Berlusconi è ormai un insulto. Se ne vada quanto prima e venga qualcuno che si occupi dei problemi del Paese”. “Sento l’umiliazione e la tristezza – aggiunge la parlamentare – di essere cittadina di un Paese in cui il presidente del Consiglio ogni volta che parla dice cose penose, è un poveretto”. “Semplicemente miserabili” è il giudizio di Luigi Zanda, vicepresidente dei senatori del Pd, sulle “offese di Berlusconi nei confronti delle donne e degli omosessuali”.

Esprimendo solidarietà alla comunità omosessuale, Ettore Martinelli, responsabile per i diritti civili della segreteria nazionale del Pd, accusa Berlusconi di essere “una vergogna per l’Italia intera, non solo è un politico mediocre e demagogo, ma è un uomo spregevole e indegno per il cattolicesimo i cui valori difende solo per ottenerne voti”.

“A questo punto, non serve solo un governo tecnico, ma un pronto intervento dei sanitari specializzati in turbe della psiche e del comportamento” dice il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti. “La sfiducia dovrebbero chiederla e votarla i suoi amici e quelli che fingono di volergli bene”.

Su Facebook il commento alla vicenda di Nicola Zingaretti, presidente della provincia di Roma, secondo cui “il presidente del Consiglio l’ha sparata grossa. Ricomincia a provocare per cambiare discorso. A Roma si dice ‘la sta a butta’ in caciara. Attenzione…”.

Lapidario Paolo Ferrero, segretario del Prc-Federazione della sinistra. “Invece di fare rivendicazioni maciste, Berlusconi dia le dimissioni e si faccia curare”.

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