Madonna: dopo Pussy Riot i gay. L’ira di Mosca “e’ una puttana”

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Di Massimo Mele il 12 Agosto 2012. Nessun commento

(AGI) – Mosca, 10 ago. – Ne’ i roghi delle sue immagini organizzate da gruppi di ultraortodossi cristiani, ne’ gli insulti arrivati da alti funzionari pubblici russi su Twitter hanno impedito a Madonna di criticare di nuovo la Russia di Vladimir Putin dal palco del suo secondo e ultimo concerto nella Federazione.
Dopo aver preso le difese delle Pussy Riot a Mosca, ieri sera a San Pietroburgo, citta’ natale del presidente russo, la pop star americana ha parlato a favore dei diritti della comunita’ Lgtb. Proprio nella capitale del Nord e’ entrata di recente in vigore una legge che vieta la cosiddetta “propaganda omosessuale” tra i minori, di fatto rendendo impossibile organizzare qualsiasi Gay Pride, senza incorrere in sanzioni e detenzione. “La comunita’ gay, gli omosessuali, hanno lo stesso diritto di vivere con dignita’, con rispetto ed amore”, ha detto Madonna dal palco.
L’artista – che sulle note della hit Human Nature ha mostrato la schiena nuda con scritto “senza paura” – ha chiesto al pubblico di esprimere “amore” nei confronti degli omosessuali. All’ingresso del concerto, venivano distribuiti braccialetti rosa, che poi Madonna ha chiesto di mostrare in aria in segno di solidarieta’ alla comunita’ gay. Non tutti, pero’, hanno apprezzato.
L’attivista per i diritti degli omosessuali, Yuri Gavrikov, che ha organizzato un picchetto di protesta sul luogo del concerto, ha ammonito che “non si deve mischiare lo showbusiness con l’attivismo per i diritti umani”.
“Se voleva supportare la causa della comunita’ Lgtb – ha aggiunto – poteva cancellare del tutto il tour in Russia, quando a febbraio e’ entrata in vigore la legge”. Legge che potrebbe abbattersi anche contro la stessa regina del pop. Se venisse provata la violazione della norma, che vieta “atteggiamenti e messaggi di promozione dell’omosessualita'” in pubblico, Madonna e gli organizzatori del suo spettacolo potrebbero trovarsi costretti a pagare anche una multa, come minacciato dal deputato Vitaly Milonov, autore della legge a San Pietroburgo.
Nonostante la delusione di una parte del mondo gay, un intervento forte della cantante era atteso da tutti. Tanto piu’ che la Material Girl, gia’ martedi’ nella capitale, si era schierata con un lungo discorso in sostegno delle Pussy Riot, la band punk femminista di cui tre membri rischiano fino a tre anni di carcere per aver cantato in chiesa contro Putin e i suoi legami con il Patriarcato russo-ortodosso. Proprio la presa di posizione pubblica della cantante pare abbia fatto infuriare gli alti funzionari russi. Ieri su Twitter il vice premier, Dmitri Rogozin, ha scritto senza mai citare il nome dell’artista americana:
“Ogni ex p… tende a dare in giro lezioni di morale, in particolare quando si trova in tournee’ all’estero”. Oggi Rogozin e’ tornato sull’argomento, ma non per scusarsi. Anzi. Su Facebook ha scritto: “Questo e’ curioso: la lettera ‘p’ che ho usato su Twitter e’ stata subito interpretata in un unico modo, anche se poteva celare altre parole, e subito riferita a Madonna, anche se non l’ho mai nominata. Ecco cosa significa una ferma opinione comune”.

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