Non poteva mancare l’apparizione della Madonna a Venezia, nota attrice di fama mondiale, più per i suoi fiaschi cinematografici che doti recitative, durante la quale ha stupito la folla devota con i suoi zigomi nuovi di zecca. Dimenticavo, ha presentato anche un film. Cercando di contenere la mia invidia a suon di cattiverie gratuite, l’ultra cinquantenne, sempre eclettica è arrivata avanti ieri sul tappeto rosso con il cast del suo secondo film W.E. Edward e Wallis, Il mio regno per una donna. Sotto un articolo della Stampa.it e Fotogallery.
VENEZIA «Certo che in Wallis Simpson c’è un po’ di me, ma mi identifico in lei in quanto icona che viene spesso ridotta a uno stereotipo. La Simpson non è stata mai davvero capita e ho cercato di ritrarre soprattutto la sua umanità». Così oggi Madonna nella strapiena e attesissima conferenza stampa del suo secondo film “W.E.” (Edward e Wallis: Il mio regno per una donnà, questo il titolo italiano), fuori concorso alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica.
Una pop star vestita con un abito bianco e nero molto semplice e che può ricordare lo stile della Simpson (interpretata da Andrea Riseborough) e con una buona disponibilità verso le domande dei giornalisti ma anche una Madonna che non nasconde il suo lato spirituale (da qualche anno è studiosa di Cabala) e che ad un certo punto si lascia andare ad un inno all’amore: «Non credo che l’amore possa mai essere banale – dice Madonna – perchè capire l’amore è capire l’essenza stessa di Dio. Senza amore non potremmo esistere», conclude.
E forse la più famosa storia d’amore, ovvero quella tra la Simpson ed Edoardo VIII, è appunto la protagonista di questo film che sposa la tesi che ad “abdicare” non fu solo il re inglese (Richard Coyle), ma anche in qualche modo la stessa Simpson che pagò forse un prezzo anche più caro di una rinuncia al regno. Il tutto condito con una storia parallela che si svolge a Manhattan dove un omonima Wallis contemporanea (Abbie Cornish) indaga immedesimandosi fin troppo con la Simpson storica. «Ho voluto mettere nel film una storia contemporanea (si svolge in realta nel 1998) perchè volevo si capisse in qualche modo che la Wallis che vive a New York e che si identifica con il personaggio storico desse la sua interpretazione di questa donna proprio come ho fatto io. È chiaramente una visione soggettiva di quella storia».
Il fatto poi che questo film sia stato preceduto da “Il discorso del re” che tratta parzialmente lo stesso periodo storico è una cosa ha detto Madonna: «Che all’inizio mi ha infastidito, ma poi che ho visto come un vantaggio perchè era come una introduzione storica a questo film». Fare un film? «È un fatto spirituale che richiede molta energia». Comunque aggiunge: «in fondo io già racconto storie con la mia musica e il cinema è un altro modo per raccontarle». Dei suoi due ex mariti registi Sean Penn e Guy Ritchie ha apprezzato la creatività. «Mi ritrovo sempre ad innamorarmi di persone creative e da loro certamente qualcosa ho rubato, ma va detto che mi hanno comunque incoraggiato». “W.E.”, che sarà distribuito in Italia, dalla Archibald comunque è nato «dalla mia voglia di capire il vero perchè dell’abdicazione di William e per fare questo ho fatto anche ricerche che sono durate più di tre anni». Alla fine Madonna (che ha quattro di cui due adottati) parla di maternità mancate. «Credo che Wallis Simpson abbia sofferto molto per non aver avuto figli. La maternità – dice la pop star – sta nel Dna di una donna e come nella sua voglia di creare».