Beirut, 11 ago. (TMNews) – Decine di persone hanno dimostrato oggi davanti alle corti di giustizia di Beirut per protestate contro il ricorso a “test” anali su uomini sospettati di omosessualità, considerata reato. La manifestazione si è tenuta dopo l’operazione condotta dalla polizia il 28 luglio scorso in un cinema gay di un quartiere popolare della capitale libanese, che ha portato all’arresto di 36 uomini, sottoposti a tale esame.
La protesta di oggi è stata organizzata dall’associazione Helem, ritenuta il principale gruppo di sostegno dei diritti di lesbiche, omosessuali, bisessuali e transessuali nel mondo arabo, sotto lo slogan ‘Ribellatevi contro i test della vergogna, vaginali o anali’. L’associazione ha così voluto esprimere il suo sostegno anche alle donne costretto a subire i cosiddetti “test della verginità”.
“Siamo qui perchè vogliamo una chiara presa di posizione da parte del ministero della Giustizia sul fatto che questo genere di test dovrebbero essere completamente aboliti o perseguiti dalla legge – ha detto un manifestante, George Azzi – il sindacato dei medici ha dichiarato che sono irrilevanti dal punto di vista scientifico ed è illegale per i medici eseguirli, ma questo non impedisce alla polizia di richiederli”.
Secondo l’articolo 534 del Codice penale libanese, le relazioni sessuali “contrarie alle leggi della natura” sono illegali e i responsabili di violazione possono essere puniti con condanne fino a un anno di reclusione. (fonte Afp)