Pubblichiamo una lettera aperta della dirigenza di Arcigay alla propria base dopo la pubblicazione di una telefonata del presidente Pattanè
negli ultimi giorni la nostra Associazione e il suo Presidente nazionale sono stati oggetto di un inusitato interesse da parte della stampa. In particolare, dopo la pubblicazione sul web e su alcuni siti di informazione di un’intercettazione telefonica montata ad arte tra l’allora candidato alla Presidenza Paolo Patanè e un socio dell’Associazione – già sottoposta al parere di un legale per un esposto all’Autorità giudiziaria – sono apparsi due articoli su quotidiani, ItaliaOggi e Il Giornale,che provano a mettere in ombra il nostro operato e quello di Arcigay.
Entrambi gli articoli alludono ad irregolarità nella gestione dei fondi di progetti ministeriali e insinuano scorrettezze nella gestione del Congresso.
Le notizie sono prive di di riscontri e i testi sono colmi di condizionali. Un giornalismo serio si basa su fatti e non su una rappresentazione distorta della realtà, costruita su rumors sapientemente accostati.
Ci preme sottolineare che le presunte irregolarità di gestione cui si allude sono del tutto false, come dimostra la mancanza, da parte degli ispettori ministeriali preposti al controllo, di alcun rilievo all’operato di Arcigay. I controlli – come è noto – nella gestione di fondi pubblici sono costanti, minuziosi e particolarmente severi.
Non c’è invece nulla da chiarire sulla telefonata, perché – come ognuno può verificare – quanto detto non configura alcun tipo di illecito, ma costituisce un legittimo esercizio del diritto di partecipazione attiva ad un momento importante della vita associativa. Da parte nostra non attribuiamo nessun credito a delle informazioni ottenute grazie ad un reato.
Sentiamo il dovere di rassicurarvi in merito a questi avvenimenti, perché colpire Arcigay significa infangare il lavoro di tante e tanti che, come militanti o volontari, lottano con generosità e convinzione per la pari cittadinanza delle persone lesbiche, gay e trans.
Crediamo che la trasparenza ed il rispetto delle regole, metodo che come Associazione abbiamo da tempo adottato, dovrebbe essere la norma. Ma nel clima avvelenato del vivere civile del nostro bizzarro Paese la correttezza diventa motivo per essere esposti alla gogna. I nostri bilanci, così come gli statuti, i regolamenti e i verbali delle nostre riunioni, sono da tempo visibili e consultabili da chiunque sul nostro sito associativo.
L’informazione corretta non semina dubbi, ma racconta fatti sulla base di prove. La democrazia non si regge sulle manipolazioni, ma sul confronto a viso aperto tra diversi punti di vista. E’ questo il nostro modo di fare movimento, che rifiuta di adeguarsi allo standard, purtroppo comune, di una politica abituata alle lotte nel fango, alla delegittimazione, alle dietrologie, ai sospetti e alla delazione.
E’ per questo che proseguiamo con serena tranquillità e con altrettanta determinazione ed entusiasmo nella nostra opera di promozione sociale e civile, a servizio della comunità lesbica, gay e trans del nostro paese, nel pieno rispetto delle persone, dell’Associazione, del nostro statuto, delle regole e della legge.
La Segreteria nazionale di Arcigay