Incontri 2.0 e geolocalizzazione. L’app degli incontri gay diventa etero

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Di Massimo Mele il 10 Agosto 2011. Nessun commento

Con il Gps individua persone con orientamento sessuale simile. Dall’autunno anche per incontri uomo-donna. L’applicazione che ha cambiato le regole dell’approccio: Grindr

Milano – Un sistema Gps segnala la presenza di altri utenti iscritti nell’arco di chilometri, partendo da quelli più vicini. E sono oltre 45 mila gli italiani che in questo momento si stanno osservando attraverso Grindr. Sei a un concerto? Vuoi incontrare qualcuno del tuo stesso orientamento sessuale? Grindr ti permette di scovarlo in mezzo a diecimila. Un metal detector, o gay detector. Infallibile. Ma il mondo è più ampio. E le possibilità di relazioni ancora di più. Per questo Joel Simkhai, l’autore di Grindr, annuncia una nuova applicazione disponibile in autunno: per gli etero. Si chiama «Project Amicus»: per ora solo un sito pilota, ma sarà messo a punto nei prossimi mesi.

«Amicus» sarà creato principalmente per le donne. Sarà basato sullo stesso concetto di geolocalizzazione, ma con caratteristiche diverse. «La società cambia e molte ragazze mi chiedono aiuto per trovare persone interessanti – spiega Simkhai da Los Angeles – Alle donne non basta sapere che a pochi passi da casa c’è una persona con lo stesso orientamento sessuale. Già lo possono capire entrando in un qualsiasi locale. Per questo la nuova applicazione sarà per loro diversa». Più spazio alle descrizioni personali e una parte dove poter scrivere i propri desideri e passioni. Oltre due milioni di utenti in 192 paesi. Ogni giorno sono connesse 564mila persone, solo 53mila nella città di New York tramite iPhone, BlackBerry e Android. Una potenza, quella di Grindr, che per molti rischia di minare la supremazia di Facebook. E l’Italia è nella top ten dei Paesi che maggiormente lo utilizza: 45.200utenti, dopo Germania e Spagna, dove l’omosessualità è più libera.

Un mezzo per molti pericoloso. Al limite della tutela della privacy, per chi vede Grindr e Amicus soltanto come un incitamento alla promiscuità sessuale. E non da meno è l’allarme lanciato per la sicurezza personale. Alcuni omosessuali romani hanno deciso di stare alla larga dal localizzatore: «Qui gruppi di omofobi si sono iscritti per capire dove potere individuare i gay. La troppa trasparenza può essere un’arma usata contro di noi». L’applicazione si scarica da iTunes, è gratuita. Permette di caricare una foto e di inserire informazioni personali. I dati sono severamente controllati giornalmente: vietate le volgarità. «Buffo – spiega Marco su un blog che commenta le nuove applicazioni – visto che si tratta di una tecnologia nata quasi unicamente per avere relazioni sessuali». Chi si iscrive cerca quello. «Per questo il mondo gay è scettico nei confronti di Amicus, diretto agli etero – continua Marco – per loro l’approccio per cercare un partner è molto diverso».

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