Niente comunione per chi vive con una donna, sono le parole di un prete, Marcel Guarnizo, che si rifiuta di dare il sacramento ad una donna durante la funzione per il funerale della madre. Cercando di scusarsi, ha peggiorato la sua condizione dichiarando che avrebbe fatto lo stesso se si fosse trattato di un ubriaco o una persona sotto sostanze stupefacenti.
NIENTE COMUNIONE PERCHE’ LESBICA -. “Non posso darti la comunione perché vivi con una donna e questo è peccato secondo la Chiesa”, avrebbe detto il sacerdote, Marcel Guarnizo, il che ha subito causato parecchio rumore fra gli amici e i parenti della donna coinvolta: secondo l’Huffington Post, addirittura, si sono creati momenti di “sconvolgimento pubblico” in seguito alla vicenda. Le autorità ecclesiastiche si mobilitarono, con il “reverendo Thomas LaHood, parroco di St. John Neumann e superiore di Guarnizo, che si scusò con la Johnson. Oltre a lui si scusarono anche due autorità dell’arcidiocesi, incluso il reverendo Barry Nestout, vescovo ausiliario e vicario generale”. Il porporato avrebbe scritto in privato alla donna dicendo: “Nei miei anni da prete ho incontrato molte situazioni pastorali e so che il tatto per chi ha appena subito una perdita è parte della vocazione generale della Chiesa; il fatto che a voi non sia successo mi causa molta preoccupazione e dolore personale”.
E’ LA CHIESA, BELLEZZA – “Continuo ad avere fede nei miei principi. Ho fatto che quello che farebbe ogni sacerdote cattolico in questa situazione, in pace, con coscienza, senza voler fare male a qualcuno”. Queste le parole di Guarnizo, che aggiunge: “La situazione della signora Johnson non le permette di avere la comunione, così come stabilito dalle sacre scritture. La donna è stata ospite della nostra parrocchia, ma non può stabilire chi ha diritto o meno ai sacramenti nella Chiesa Cattolica. Avrei rifiutato la comunione anche a un quacchero, a un luterano, a un buddista. Anche io ho perso mia madre da poco tempo, e non volevo né imbarazzare né fare del male a qualcuno, specie in un momento così difficile nella vita di una persona”.
ARROGANTE – Il fratello di Barbara, Larry, ha però definito l’atteggiamento del sacerdote “arrogante, ripugnante, ingannevole. Con il funerale di mia madre speravamo di riconquistare un po’ di serenità, ma il sacerdote Guarnizo ha confermato sia la sua condotta integerrima sia il fatto di essere una persona ripugnante”. Questa invece la testimonianza di Barbara: “Guarnizo si è lanciato in un duro ammonimento secondo il quale solo i cattolici in stato di grazia hanno diritto alla comunione. Ero vicino alla bara di mia madre, lui è venuto, l’ha chiusa e ha detto che non poteva darmi la comunione perché sto con una donna, e agli occhi della chiesa è un peccato. Sono rimasta sbalordita, a bocca aperta non so per quanto tempo”. Anche se Guarnizo si è lamentato per l’atteggiamento della diocesi, ritenendo la mancanza di chiarezza sul tema un punto a sfavore per la chiesa di Washington, secondo Barbara Johnson “quest’uomo ha voluto politicizzare la morte di mia madre”.
fonte: Giornalettismo