Il Papa difende il matrimonio ma Cuba discute di unioni gay

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Di Massimo Mele il 27 Marzo 2012. Nessun commento

Il Papa ha elogiato la “famiglia fondata sul matrimonio” ed ha esortato le coppie cattoliche a testimoniare “fedeltà”, “unità” e “capacità di accogliere la vita umana”, nella prima messa celebrata a Cuba. Nell’isola l’aborto, largamente diffuso, è praticato legalmente negli ospedali pubblici, e in Parlamento dovrebbe discutere prossimamente di un progetto per legalizzare le unioni civili gay.

Cuba. Arrivato a Santiago de Cuba alle 14 (le 21 in Italia), il Papa, dopo una tappa all’arcivescovado, si è recato a Plaza Antonio Maceo, dove, alle 17.30 (le tre di notte italiane) ha celebrato messa in occasione del quarto centenario del ritrovamento della statuetta della Virgen de la Caridad del Cobre. La piccola scultura lignea, rinvenuta nel 1606 da tre pescatori nelle acque della Bahia de Nipe, è la patrona dell’isola e, dopo un pellegrinaggio in giro per tutto il paese l’anno scorso, è stata portata ieri dal santuario nazionale ed esposta nella piazza. Alla messa, ritmata da musiche e canti caraibici, oltre a 250mila fedeli ha partecipato anche il presidente Raul Castro, vestito con una informale camicia bianca a maniche corte.

“Cari fratelli – ha detto Benedetto XVI – so con quanto sforzo, audacia e abnegazione lavorate ogni giorno affinché, nelle circostanze concrete del vostro Paese, e in questo momento storico, la Chiesa rifletta sempre più il suo vero volto come luogo nel quale Dio si avvicina e incontra gli uomini”. Ancora: “Vi incoraggio nel vostro compito di seminare il mondo con la parola di Dio e di offrire a tutti l’alimento vero del corpo di Cristo”. Poi, prima di concludere l’omelia, il Papa ha fatto un excursus sulla vita e la famiglia. “Il Mistero dell’Incarnazione, nel quale Dio si fa vicino a noi – ha detto – ci mostra anche la dignità incomparabile di ogni vita umana. Per questo, nel suo progetto di amore, fin dalla creazione, Dio ha affidato alla famiglia fondata sul matrimonio l’altissima missione di essere cellula fondamentale della società e vera Chiesa domestica. Con questa certezza, voi, cari sposi, dovete essere, in modo speciale per i vostri figli, segno reale e visibile dell’amore di Cristo per la Chiesa. Cuba necessita della testimonianza della vostra fedeltà, della vostra unità, della vostra capacità di accogliere la vita umana, specialmente la più indifesa e bisognosa”.

Benedetto XVI non ha parlato più esplicitamente, né ha fatto riferimento alla battente attualità cubana. Ma nell’isola è noto che Mariela Castro, figlia di Raul e direttrice del Centro di educazione sessuale, è impegnata da anni nella battaglia per i diritti gay. Il mese scorso ha guidato il gay pride nelle strade dell’Avana. Nei mesi scorsi la donna ha riferito che il Parlamento cubano prenderà in considerazione quest’anno, forse già ad agosto, un progetto di legge per legalizzare le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Molti gay e transessuali hanno sofferto persecuzioni negli anni successivi alla rivoluzione del 1959, ma di recente l’attitudine verso la comunità omosessuale a Cuba è diventata più tollerante. Le parate del gay pride, in passato bandite, sono ormai eventi annuali sull’isola, mentre il governo ha lanciato campagne anti-omofobia e ha iniziato a finanziare operazioni chirurgiche per il cambio di sesso.

Nella giornata di oggi, il Papa si recherà in mattinata (pomeriggio italiano) al santuario nazionale della Virgen de la Caridad di El Cobre, dove alle 9.30 (16.30 in Italia) rivolgerà un saluto ai pellegrini. A mezzogiorno (le 19 in Italia) Benedetto XVI arriveranno in aereo all’Avana. Alle 17.30 (mezzanotte e mezza italiana) la visita di cortesia a Raul Castro nel Palacio de la Revolucion. La sera, infine, cena con i vescovi cubani. Il giorno dopo, mercoledì, messa all’aperto a Plaza de la Revolucion, che può contenere fino a 600mila persone. In serata la partenza per l’Italia.

Fonte TMNews

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