Kim Davis, l’impiegata del Kentucky condannata ad alcuni giorni di carcere per aver negato la licenza matrimoniale a coppie dello stesso sesso “sotto l’autorità di Dio”, ha raccontato emozionata a un’emittente americana il suo incontro con il Papa, in occasione della visita negli USA di Francesco: “Io l’ho abbracciato, lui mi ha abbracciato e mi ha detto ‘Grazie per il tuo coraggio’”.
Bergoglio, durante il volo di ritorno dagli Usa, ha dichiarato “Se a una persona non si permette di fare l’obiezione di coscienza, gli si nega un diritto”, aggiungendo che “in ogni struttura giudiziaria deve entrare l’obiezione di coscienza, perché è un diritto umano. Altrimenti, finiamo nella selezione dei diritti: questo è un diritto di qualità, questo no”. Inoltre, alla domanda “Sosterrebbe anche i funzionari governativi che per obiezione di coscienza non portassero avanti le pratiche per i matrimoni gay?”, Bergoglio ha replicato: “non posso avere in mente tutti i casi specifici, ma posso dire che l’obiezione di coscienza è un diritto. È un diritto umano: un funzionario di governo è una persona umana e ha quel diritto”.
Non può non tornare alla memoria la dichiarazione che lo stesso Francesco fece nel 2013 a bordo di un aereo, di ritorno da un viaggio in Brasile: “Chi sono io per giudicare i gay?”, aggiungendo: “Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte”.
Viene spontaneo chiedersi come si possa conciliare l’obiezione di coscienza (quella che ha motivato l’impiegata americana a non sposare coppie di persone dello stesso sesso) all’interno di strutture pubbliche, con il principio di accoglienza. Forse Bergoglio ce lo spiegherà nel prossimo volo.
E oggi il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha reso noto che “Quello fra la signora Kim Davis e il Papa presso la Nunziatura di Washington è stato solo un breve incontro” e Francesco non è entrato “nei dettagli della situazione della signora Davis”. Ha inoltre precisato che “l’incontro con lei non deve essere considerato come un appoggio alla sua posizione in tutti i suoi risvolti particolari e complessi”.