L’ex calciatore e manager della Nationalmannschaft attacca chi parla di omosessualità nel mondo del pallone e Queer.de gli regala il “Citriolo gay”, una sorta di Tapiro d’oro che il sito gay tedesco dona a chi si ridicolizza con uscite omofobe
Secondo Oliver Bierhoff, ex attaccante di Milan ed Udinese e ora manager della Nazionale tedesca, chi sostiene la presenza di omosessuali nel calcio diffamerebbe il buon nome dei calciatori. Bierhoff si è scagliato contro la serie televisiva Tatort che aveva mostrato un episodio con protagonista un calciatore gay.
GAY IN NAZIONALE? OFFESA – La settimana scorsa la Germania ha seguito con particolare interesse l’ultimo episodio di Tator, una serie poliziesca che da molti anni occupa i teleschermi teutonici. Nell’ultima puntata si parlava di un tema tabù, la presenza di gay nel calcio. In particolare c’era una battuta dell’attore che impersonava l’atleta omosessuale che sosteneva come nella nazionale metà dei calciatori fossero gay. Una simile frase ha scatenato l’indignazione di Oliver Bierhoff, che da un po’ di anni è il team manager della Nationalmannschaft, la squadra nazionale della Germania. “Trovo molto brutto e mi irrita parecchio, che il buon nome della nazionale venga abusato ed in infangato, per sviluppare un tema o per scherzarci su. Questa frase di Tatort non contiene alcuna verità, ma la vivo come un attacco alla mia famiglia, la squadra tedesca. E questo mi fa arrabbiare”.
BIERHOFF, PERCHE’? – Dunque, secondo Bierhofft, una frase che non alcuna rilevanza è un attacco alla sua famiglia composta di soli maschi? E’ la domanda sarcastica di Queer.de, il sito di riferimento per la comunità LGBT tedesca. Bierhoff avrebbe potuto semplicemente ignorarla, ma invece prosegue nel suo duro attacco. “ Siamo molto vicini al nostro presidente e ai nostri dirigenti. Non abbiamo grande gioia nel dovere difenderci da questi attacchi o stupidi gossip, ma ormai l’abbiamo accettato. Come nazionale rifletteremo su come muoverci su questo tema. Perché non possiamo rimanere passivi di fronte a rumori o false rappresentazioni del nostro mondo.” Il sito Queer si chiede come mai Bierhoff esprima tanta rabbia per una cosa che lui reputa senza fondamento, evidenziando come non ci sia nulla di minaccioso nel fare simili affermazioni per un team composto di soli maschi. Ma l’omofobia nel calcio è dura da sconfiggere, nonostante alcuni calciatori tedeschi come Mario Gomez aveva chiesto ai colleghi gay di fare coming out.
Per questa reazione così omofoba, Oliver Bierhoff si merita il premio “Homo-Gurke” (Citriolo gay), conclude Queer.de
Fonte giornalettismo.com e Queer.de