Il calciatore David Testo: “Sono gay, rimpiango di non averlo detto prima”

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Di Massimo Mele il 12 Novembre 2011. Nessun commento

Nato negli Stati Uniti, 30 anni, David Testo è uno con un caratterino niente male, che gli ha fatto saltare il Draft 2003 dove non è stato scelto da nessuna squadra MLS nonostante l’esperienza accumulata nelle giovanili USA.

Formatosi alla University of North Carolina, nel 2003, quell’anno firma per i Richmond Kickers della A-League (seconda divisione di allora) vincendo il premio di Rookie of the Year. Attira quindi le attenzioni del Columbus Crew, dove resta due anni senza giocare troppo a causa di qualche infortunio.

Nel 2006 è a Vancouver, dove gioca bene sia da attaccante che da centrocampista avanzato, ruolo che preferisce, andando a vincere il campionato USL 1st Division nella finale coi Rochester Rhinos. Nel luglio 2007 passa al Montreal Impact, dove contribuisce a vincere il Canadian Championship 2008 e la USL 1st Division 2009, ottenendo un rinnovo di contratto per due anni fino a dicembre 2011, che i quebeçois hanno deciso di non prolungare. Ciò vuol dire che Testo non seguirà il Montreal nella nuova avventura in MLS al via nel 2012.

Al di là di quello che sarà il suo futuro sul campo, molte cose probabilmente cambieranno per lui a partire dalle prossime settimane. Testo infatti, ieri ha fatto coming out durante un’intervista radiofonica rilasciata alla CBC-Radio Canada. Testo ha spiegato in un’intervista  che i suoi compagni di squadra, la famiglia e gli amici sapevano della sua omosessualità, ma che aveva qualche timore a rendere pubblica la cosa.

E’ come portarsi dietro un segreto – ha spiegato – come un bagaglio pesante che non ti permette mai di essere te stesso“. “Sono gay – ha continuato l’atleta -. Non l’ho scelto. E’ parte di quello che sono e non ha niente a che fare con l’essere un giocatore di calcio di talento. Si può essere sia un ottimo giocatore che un gay. Rimpiango di non averlo detto prima. Ho combattuto con questa cosa per tutta la vita, per tutta la mia carriera. Condurre la vita di un atleta professionista ed esere gay è incredibilmente difficile. Ti succhia tutta l’energia“.

Quando nel 2009 partecipò alla cerimonia in cui gli venne consegnato il premio come Most Valuable Player, Testo non è riuscito a ringraziare il suo compagno pubblicamente. “Lì ho capito che la vita è molto più che il calcio e perdere e vincere – ha detto Testo -. Ha a che fare con le relazioni che costruisci con le persone che ti stanno intorno. Alla fine, quando sei sul letto di morte, non ha importanza quanti soldi hai accumulato, quante vittorie hai. Quello che importa sono rapporti che hai avuto con le persone e la differenza che hai rappresentato nella loro vita“.

Compagni e dirigenti di Vancouver e Montreal a seguito dell’intervista hanno ammesso di aver sempre saputo dell’omosessualità di Testo, senza che ci fosse alcun problema.

Al momento Testo è senza squadra, e il suo futuro non è assolutamente chiaro. L’americano ha compiuto un gesto che ha come precedente ad alto livello in quello compiuto nel 1990 Justin Fashanu, ex giocatore di Manchester City e West Ham, e passato anche per Los Angeles Heath (American Soccer League, 1988) e Toronto Blizzard (Canadian Soccer League, 1991), e fratello del più famoso John. Fashanu è ad oggi l’unico calciatore di una certa notorietà ad aver fatto coming out. Ma all’epoca la scelta gli costò la reazione negativa di molti compagni e persino il distacco del fratello, diventando costante bersaglio di lazzi e abusi e senza mai ottenere un contratto pluriennale. Fashanu è morto suicida nel 1998.

Dopo Fashanu l’unico altro professionista del calcio a fare coming out è stato il francese Olivier Rouyer, ex Strasburgo e Lione, nazionale ad Argentina ’78, che si è confessato pubblicamente dopo aver lasciato la panchina del Nancy nel 2004.

Fonte socceritalia.info

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