Bufera sul sottosegretario alla Famiglia, secondo il quale nei Paesi in cui è consentito l’affidamento a coppie omosessuali, si è sviluppata una “compravendita di bambini”. Concia (Pd): “Mozione di sfiducia”
LE ADOZIONI ai gay? Nei Paesi in cui sono consentite hanno fatto “esplodere la compravendita di bambini e bambine”. Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega alla famiglia, parlando a nome del governo, boccia l’ipotesi che, anche in Italia, si possa dare la possibilità alle persone omosessuali di adottare bambini. E l’esponente del Pdl si spinge fino a puntare il dito contro quei Paesi in cui queste adozioni sono state conquistate grazie alle battaglie del movimento Glbt. “Là dove le adozioni da parte di coppie gay sono consentite, come negli Usa, ma anche in Brasile – attacca Giovanardi – è esplosa la compravendita di bambini e bambine. E’ una cosa che almeno con questo Governo non consentiremo mai e che voglio qui denunciare”. Immediata la replica dell’Arcigay e di altri esponenti dell’associazionismo omosessuale, tutti concordi nel chiedere le sue dimissioni. Paola Concia, deputata del Pd, valuterà nelle prossime ore se esistano i presupposti legislativi per “avanzare una mozione di sfiducia” nei suoi confronti.
Giovanardi, che parla ai microfoni della trasmissione KlausCondicio, cita a supporto della tesi che pone in correlazione adozioni gay e compravendita di bambini il caso di due Paesi, senza però fare riferimento ad alcuna statistica o documento ufficiale: “E’ quello che sta avvenendo negli Stati Uniti e in Inghilterra, dove si possono comperare i fattori della produzione. Il fenomeno si può far rientrare all’interno del meccanismo del mercato, ma come a volte accade, in questo caso, non mi sembra ci siano grandi prospettive per la nostra società”. Per Giovanardi, “imporre a un bambino adottato due genitori dello stesso sesso significa fare loro violenza psicologica. Il fatto che ci siano alcune famiglie eterosessuali in cui ci sono stati episodi di violenza o di cattiva educazione non vuol dire che la famiglia normale sia fonte di violenza e di maltrattamenti, come afferma Luca Barbareschi. Un bambino ha il diritto di crescere in un contesto dove una figura paterna e materna sono complementari fra di loro e garantiscono al bambino una crescita equilibrata. Togliere questo diritto al bambino è fare una violenza sul bambino stesso. Si crea un diverso dagli altri, lo si candida all’infelicità”.
“Le sue parole sono un nuovo segno di pressapochismo, ignoranza e violenza omofoba e in un Paese normale dovrebbero avere come unica conseguenza le dimissioni dal ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – gli risponde subito Paola Concia, che parla di “bacchettonismo retrogrado” – Non è ammissibile che un rappresentante del governo discrimini un’intera categoria di cittadini e cittadine, in totale spregio e palese violazione della carta Costituzionale. A Giovanardi vorrei rivolgere l’invito a incontrare le tante famiglie arcobaleno che già oggi esistono in Italia, formate da genitori coraggiosi che si impegnano a creare un progetto di famiglia, pur in assenza, nel nostro Paese, di qualunque forma di tutela giuridica. Atteggiamenti come quelli del sottosegretario – conclude la deputata democratica – non fanno altro che rinfocolare il clima di intolleranza omofoba che opprime l’Italia, creando i presupposti delle tante violenze di cui ogni giorno sono vittime gay, lesbiche e transessuali”. Il collega di partito Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd, ricorda come “le ricerche e gli studi condotti dalle più importanti associazioni scientifiche internazionali, dall’American Psychological Association all’American Academy of Pediatrics, hanno ribadito a più riprese che i bambini nati e cresciuti in famiglie omogenitoriali non corrono alcun rischio specifico. Se Giovanardi avesse impiegato il suo tempo a studiare come si conviene a un rappresentante del governo anziché blaterare a vanvera saprebbe che l’unico problema di questi bambini è la discriminazione che viene loro inflitta dagli ignoranti e dai dilettanti della politica come Giovanardi”.
Tra i primi a chiedere le sue dimissioni, l’Arcigay, secondo cui “Giovanardi semina odio. Le sue dichiarazioni sconsiderate su genitorialità e adozione gay – dice il presidente nazionale Paolo Patanè – dimostrano che il sottosegretario rappresenta un imbarazzo per le istituzioni, un problema per i cittadini italiani e anche un pericolo per se stesso. Giovanardi imbarazza le istituzioni perché mente spudoratamente cianciando di una presunta compravendita di bambini e bambine in Usa e in Brasile. Queste accuse, prive di qualunque fondamento a Paesi che democraticamente si sono dotati di legislazioni d’avanguardia, non possono essere lasciate cadere con leggerezza”. Richiesta di dimissioni che trova d’accordo Aurelio Mancuso, storico militante Glbt: “Da cattolico, le sue dichiarazioni mi fanno rabbrividire. Il senatore parla di Stati Uniti e Brasile, ma si tratta di ricerche sconosciute alla sociologia mondiale. E’ un orco sociale che ogni tanto esterna la sua reale indole di persona che coltiva il pregiudizio come atteggiamento politico permanente”. Imma Battaglia, presidente di DìGayproject, definisce Giovanardi un esponente politico che “sembra voler usare l’odio verso i gay per costruirsi un’immagine di moralità pubblica”.
La scorsa estate, fece discutere l’iniziativa di Cristiano de Eccher, senatore del Pdl, che presentò un’interrogazione parlamentare per chiedere “se e in che modo il Presidente del Consiglio dei ministri intenda intervenire per regolamentare, senza equivoci di sorta, la delicata materia”, dei genitori gay. Il senatore riportò anche dei dati Arcigay, secondo i quali in Italia il “17% dei gay e il 20% delle lesbiche avrebbero figli nati da precedenti relazioni o da procedimenti di inseminazione artificiale, per un totale di 100.000 bimbi che vivono in seno a coppie dello stesso sesso”.
20 settembre 2010 da repubblica.it