Come usare i gay per attaccare Fini. La non notizia inventata dai media berlusconiani diventà realtà nell’italietta della “gelatina” e della P3
La nascita di GEL (Gay della Libertà) non stupisce nessuno, anche perchè, in realtà, non è nato proprio niente. Come se tutto fosse un grande reality, Forza Italia ops, scusate, la PDL mette in scena una surreale spaccatura nei gay di centrodestra e, con una magia, fa nascere i gelatinosi gay fedeli a Silvio e alla Lega …. Ma ci credono davvero così idioti????
E’ già incredibile che esistano dei gay di centro destra, ma l’essere liberisti, un pò razzisti, dalla parte delle forze dell’ordine e dello Stato, come Gaylib, non vuol proprio dire essere masochisti. Almeno Gaylib, nel centrodestra, ha sempre scelto chi un minimo li difendeva (come Della Vedova, Fini e … ops, non mi viene in mente nessun altro ..).
Mattia Bertini, ragazzino borghese della Firenze bene, pretende di farci credere che i gay della Libertà non si interessano dei loro diritti ma solo di quelli di Silvio. Importante è che non tutti i gay, di destra, stiano con Fini. Più che GEL mi sembra la brillantina anni ’50.
Comunque, il copione è già scritto: tale Matteo, responsabile di un fantomatico gruppo di studentelli di Silvio, denuncia che, lui, omosessuale, viene discriminato perchè di destra. Si, avete capito bene. I giornali riportano la notizia e subito dopo, annuncia la nascita di una nuova formazione di gay fedeli a Silvio. In realtà scrive e parla solo lui. ma forse, qualche altro omosessuale con i conti nei paradisi fiscali e colluso con la mafia ci sarà pure, e perchè allora non dargli una formazione tutta per loro?
Certo che, almeno il nome, dopo lo scandalo del sistema gelatinoso con cui gli amici di Silvio si dividevano i soldi pubblici, potevano cambiarlo. Potevano chiamarsi, che so, i Silvio Boys, o forse assomigliava troppo ai Lele Mora Boys, altra triste vicenda.
Di seguito troverete le tappe di questa ennesima bufala di Silvio e del PdL a cui un ragazzino ha prestato la faccia. Che sia uno degli aspiranti partecipanti al Grande Fratello? Lo sapremo nei prossimi anni.
Massimo Mele
Mattia Bertini frequenta l’istituto ‘Peano’: “Non mi nascondo, trovo riluttante la tranquillità con cui vengono scritte certe frasi su Facebook nei miei confronti”
14/10/2010 – 16:57
“Caro Direttore, Le scrivo per denunciare ad alta voce ciò che mi è successo oggi a scuola. Durante la mattinata si è tenuta all’istituto Peano, una delle molte assemblee studentesche dove abbiamo discusso di una eventuale autogestione della scuola. Un’assemblea piuttosto accesa, ma come del resto sono le riunioni tenute da ragazzi giovani della mia età.
Tornando a casa sono andato su Facebook, ed ho casualmente cominciato a scrivermi con un mio compagno oggi presente all’assemblea. Le sue prime parole sono state “stai zitto che per i miei gusti oggi hai parlato anche troppo”. Subito dopo ho anche trovato il seguente commento riferito a me sulla sua bacheca : “finocchio di merda!!!”.
A scuola mia sono molto conosciuto, sia perché gay, sia perché di centro-destra. Infatti sono il responsabile scuola di studenti per le libertà. Non so quale delle mie due “caratteristiche” sia la causa delle continue discriminazioni che ricevo, ma certo è che oggi hanno raggiunto davvero l’eccesso.
Quello che trovo più riluttante è la tranquillità di come certe cose siano dette, scritte e condivise senza pensare alle reazioni che possono suscitare. E quando mi raccontano che la Toscana è la regione della tolleranza, bèh io non ci credo, perché se per aver detto la mia oggi ad un’assemblea questo è l’effetto mi pare che della presunta tolleranza ce ne sia ben poca.
Mi sento anche di fare un appello al Preside con il quale ho parlato, ed alle forze dell’ordine dalle quali sono stato per sporgere denuncia: vi prego di non considerarlo solo una “ragazzata” il triste avvenimento di oggi, perché è stato solo uno dei tanti comportamenti razzisti che quotidianamente si vivono nella nostra regione. Io sono forte, e certe parole non mi fanno paura, anzi rafforzano il mio “io” ma so che intorno a me ci sono molti coetanei che si trovano ad affrontare queste situazioni da soli. E credetemi, a 18 anni non è facile. Spero che un giorno la Toscana e l’Italia intera cambieranno e si potranno realmente marchiare dei simboli di democrazia e civiltà dei quali in molti oggi demagogicamente si vantano.
Mattia Bertini – studente al 4°anno Istituto Peano Firenze
Responsabile Scuola Studenti per le Libertà
fondata dopo l’episodio che ha visto protagonista Mattia Bertini che ha denunciato di essere stato ingiuriato su Facebook
Nasce in Toscana un’associazione di centrodestra a tutela dei diritti gay: si chiama ‘Gel, Gay e Liberta”, ed è stata fondata dopo l’episodio che ha visto protagonista Mattia Bertini, responsabile scuola di Studenti per le Libertà a Firenze, che ieri ha denunciato di essere stato ingiuriato su Facebook a causa della sua omosessualità.
‘Gel’ vuole essere “un’associazione del Popolo della Libertà – spiegano i fondatori in una nota – che assieme ai valori tradizionali ai quali teniamo, vede anche il riconoscimento di una realtà presente nel nostro paese che troppo spesso si vuole ignorare”.
Tra i fondatori, anche il consigliere provinciale del Pdl Massimo Lensi ed i consiglieri regionali Tommaso Villa e Marco Taradash.
“Siamo nel 2010 – affermano i fondatori – ed ancora c’é qualcuno che crede che essere omosessuali sia una malattia. Noi siamo qui per dire basta a tutto ciò, e per rappresentare il mondo Glbt in un’ottica lontana dalle solite demagogiche politiche della sinistra”.
da infromarezzo.it del 17/10/2010
Ma esiste ancora la libertà di parola oppure uno non può essere nemmeno di un opinione, qualsiasi essa sia. Lo conosco bene e Mattia non è un borghese della Firenze bene, è un ragazzo semplice che dice sempre quello che pensa, indipendentemente dai fischi e da quello che gli viene detto contro. Ha la sua idologia, ma non punibile per questo e non un burattino.
Ilaria
Sarà pure come tu dici ma la realtà è che la nascita di GEL sembra proprio fatta a tavolino in un momento in cui c’è uno scontro all’interno della PdL. Infatti alla presentazione erano presenti esponenti della PdL e i gay? E le lesbiche? Chiunque di noi può avere le sue idee ma chi, di noi comuni mortali, può decidere da solo la nascita di una corrente gay di partito e andare su tutti i giornali? Nessuno di noi, da solo, riesce ad avere tutta quella visibilità proprio perchè non rappresenta nessuno tranne se stesso. Come mai lui riesce addirittura a muovere l’intero partito?
Forse perchè, per la Pdl, in questo momento è utile che una “corrente” gay esista, anche se in realtà non esiste. Tutto qui. Che lui ne sia consapevole o no, non cambia. Spero per lui che dimostri quell’indipendenza di cui parli e che lo dimostri nei fatti. Fino ad ora sembra essere solo una pedina nella scacchiere del PdL.