La bestemmia di Berlusconi? “Bisogna contestualizzare”; il Pride? “Una provocazione” (video)
Oggi tutta la stampa è in prima linea nel criticare il premier, Silvio Berlusconi, per le sua “barzelletta”, saltata fuori mentre raccontava una barzelletta a danno di Rosy Bindi. “Inaccettabile”, tuonano dalle colonne dell’Avvenire; “ma no, bisogna contestualizzare”, risponde, più pacata, la Direzione del PdL…ah no, scusate, è Monsignor Rino Fisichella, cappellano di Montecitorio e Vescovo di Santa Romana Chiesa.
FISICHELLA INDULGENTE – “Bisogna sempre in questi momenti saper contestualizzare le cose e, certamente, non bisogna da un lato diminuire la nostra attenzione, quando siamo persone pubbliche, a non venir meno a quello che e’ il nostro linguaggio e la nostra condizione; dall’altra credo che in Italia dobbiamo essere capaci di non creare delle burrasche ogni giorno per strumentalizzare situazioni politiche che hanno già un loro valore piuttosto delicato”, ha detto oggi il prelato. Una curiosa indulgenza verso Silvio Berlusconi, che ha allegramente nominato il nome del Signore invano, peraltro dileggiandolo: il che può non importare niente ad un ateo, ma probabilmente dovrebbe importare ad un prelato, e uno di altissimo livello come l’attuale ministro pontificio per l’evangelizzazione dell’Occidente, proprio quelle terre ormai perdute da Cristo e tentate dai valori del relativismo.
ED E’ ANCHE RECIDIVO – E d’altronde Fisichella non è nuovo all’indulgenza verso il premier: trincerandosi dietro la formale risoluzione della sua unione “adulterina” con Veronica Lario, fu ben lieto di ammetterlo al sacramento della Comunione. In compenso, una tale indulgenza e volontà di comprensione mancarono al prelato quando si trattò di giudicare gli omosessuali che marciavano per i loro diritti a Roma: “Il Gay Pride è una provocazione”. Porte chiuse, insomma, ai gay in strada: porte aperte al premier bestemmiatore. Lui gioca, si sa.
La bestemmia di Berlusconi
di Giornalettismo.com, domenica 03 ottobre 2010