Nuovo casus belli l’intervista a Renato Farina, ex giornalista e deputato PDL, a La Zanzara, trasmissione radiofonica su radio24: “Due gay non devono fare sesso, è contro natura. Un disordine rispetto all’ordine stabilito dalla natura, una pratica che fa male. I gay hanno un certo tipo di sensibilità, ma non devono praticare l’omosessualità, trasformarla in atti concreti. Devono astenersi».
E se hanno un impulso sessuale? “Devono praticare l’astinenza. È la Chiesa a indicarlo con la sua saggezza. Per due gay unire i corpi è sbagliato – prosegue Farina – perché l’uomo non è fatto per i rapporti omosessuali”.
Renato Farina si dimise dall’ordine dei giornalisti dopo una richiesta di radiazione in seguito ai suoi rapporti con i servizi segreti e alla pubblicazione, in cambio di denaro, di un falso dossier su Romano Prodi, allora presidente della Commissione Europea, riguardo un presunto appoggio alla pratica dei trasferimenti straordinari e, nello specifico, sul caso di Abu Omar. Per questo il deputato, reo confesso, venne condannato a sei mesi di reclusione e radiato dall’ordine (ma si dimise da solo).
Che un simile figuro abbia idee così integraliste sull’omosessualità non è che un vanto per le persone omosessuali, così come lo è l’omofobia di Calearo, quello che Veltroni definì “persona orrenda” e i molti altri che si sono succeduti in trasmissione e che, punzecchiati dai conduttori, hanno dato libero sfogo alla loro ignoranza omofobica.
Ma per Imma Battaglia, presidentessa di D’gay project (primo azionista di Gay Village e Gorgeus I’m), la colpa dell’omofobia di questi animali sta nel programma stesso che, con Mancuso, di Equality Italia, accusa di essere il “megafono della peggior omofobia politica”. Ma la Battaglia si spinge più in la e si propone come la “cura” per il problema “Se una giornalista come Lucia Annunziata, dopo una battuta infelice ha dedicato una puntata a riequilibrare il dialogo con le associazioni omosessuali, non sarebbe il caso che anche La Zanzara desse spazio a personaggi più credibili, che facciano da contraltare ai consueti ospiti, antichi e offensivi?”. Si, avete letto bene. Dopo la vergognosa puntata “riparatrice” di otto e mezzo in cui la “nostra” Imma non si sognò di far notare all’Annunziata l’omofobia interiorizzata della sua uscita sui gay nei lager nazisti, ora ci riprova con la Zanzara. Il Gay Village è vicino e Battaglia non vuole perdere nemmeno un palcoscenico. Eppure è sempre lei, la stessa che, nel 2008, sulle pagine di Repubblica, attaccò l’Arcigay sostenendo che i gay “non subiscono alcuna vera discriminazione”. Eppure, cara Imma, sono decine i gay pestati e accoltellati anche nel tuo ricchissimo Gay Village (chi non ricorda Svastichella??).
«Mi pare che alcune associazioni cerchino solo visibilità e, forse, essere invitate. Non hanno capito che “La zanzara” non è un ricettacolo omofobo. Se vengono fuori personaggi che esprimono pulsioni omofobe, è una cosa positiva, dovrebbero essere contenti. Almeno scoprono i loro nemici in Parlamento», ha risposto Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara.
Cari autori della Zanzara andate avanti così e mettete a nudo tutta l’omofobia e la vergognosa ignoranza di tanti cialtroni che siedono nel Parlamento italiano e nelle Istituzioni senza essere stati eletti da nessuno ma solo perchè amici del Berlusconi, del Veltroni o del Di Pietro di turno. Che la gente sappia quello che pensano e domani rifletta bene a chi sta dando il voto. Speriamo non ad Imma Battaglia che, alla fine, qualcuno che la candiderà, di sicuro, lo troverà.
Massimo Mele