Esenzioni alla Chiesa, l’Ue chiama in causa l’Italia: “Sono aiuti di stato”.

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Di Massimo Mele il 26 Settembre 2010. Nessun commento

Piazza S. Pietro – Vaticano

Secondo un’indagine dell’Unione Europea, le esenzioni fiscali concesse a strutture controllate dalla Chiesa in Italia sarebbero incompatibii con le norme sulla concorrenza. Nel mirino dell’Ue, in particolare, l’esenzione totale dell’Ici e il 50% dell’Ires a favore della Chiesa, che gestisce in Italia circa 100mila immobili, tra scuole, alberghi, ospedali e strutture commerciali. Il risparmio per gli enti ecclesiastici è così di circa 2 miliardi di euro l’anno, cosa che avvantaggia rispetto ad altri privati e viola la concorrenza. La Commissione Europea – riporta Repubblica – aprirà a metà ottobre una procedura per “aiuti di stato”.
Prima era partita la denuncia dei radicali Maurizio Turco e Carlo Pontesilli, archiviata però dalla commissaria Neelie Kroes per due volte, forse anche per le pressioni ricevute sia dall’Italia che dal Vaticano. I radicali si sono quindi rivolti alla Corte di giustizia europea e il commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia ha aperto la procedura contro l’Italia, per evitare una eventuale condanna per inazione da parte dei giudici lussemburghesi. Entro 18 mesi Bruxelles dovrà decidere sul caso. Una eventuale condanna dell’Italia potrebbe portare all’abolizione di tali privilegi e obbligherebbe l’Italia a chiedere il rimborso delle tasse non pagate dagli enti ecclesiastici. (Uaar)

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