Si è svolta questa mattina, nella sala Angioy del Palazzo della Provincia, la conferenza stampa di presentazione di Diritti al Cuore D.O.C. La manifestazione contro omofobia, razzismo e sessismo, arrivata alla sua quarta edizione, si concluderà l’8 Giugno con un grande corteo e un happening di musica e performance in piazza Tola, alla fine di un fitto calendario di iniziative che attraverseranno il mese di Maggio e la prima settimana di Giugno.
“Diritti al cuore rappresenta l’incontro dei tre principali movimenti di liberazione: omosessuale, femminista e antirazzista” esordisce Massimo Mele a nome del coordinamento “la logica della manifestazione è quella di uscire dal concetto di diritti delle minoranze per entrare in quello più complesso di “diritti umani” o “diritti di cittadinanza”. Una cittadinanza oggi negata sia con il permesso di soggiorno che con la privazione di diritti essenziali, come la libertà di scegliere con chi trascorrere la propria vita o il diritto a non essere discriminati e offesi per il proprio orientamento sessuale o colore della pelle”. Diritti al cuore diventa DOC, acronimo che richiama alla mente qualità e pregio, ma che in realtà riguarda il motto di quest’anno “Diritti, Orgoglio, Cittadinanza”. “Tre parole che
rappresentano la prospettiva in cui Diritti al cuore intende muoversi, abbandonando la vecchia formula di generica condanna dei razzismi e di semplice attestazione di solidarietà, indicando la strada da percorrere per un reale impegno nella lotta all’omofobia ed a tutte le forme di razzismo: riconoscimento dei diritti fino ad ora negati ed impegno concreto nella diffusione di una cultura della responsabilità e del rispetto di tutte le differenze. Operazione questa che deve necessariamente coinvolgere le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e il mondo dell’assistenza sociale e sanitaria. “Per questo abbiamo deciso di indicare una serie di proposte che trovano già largo consenso nella popolazione e che dovrebbero essere condivise e sostenute da chiunque si riconosca in una politica antirazzista, antisessista e antiomofobica: estensione del matrimonio anche alle coppie omosessuali; regolamentazione giuridica di tutte le forme di convivenza, etero ed omosessuali; estensione della legge Mancino ai casi di omo/transfobia; una serie di norme per un reale contrasto del femminicidio; la cancellazione del reato di clandestinità; una legge sulla cittadinanza per i migranti; la semplificazione del procedimento di riattribuzione di sesso e di cambio del nome (legge 164)
E’ Barbara Tetti, presidente del MOS, ad approfondire il tema dell’omofobia, elencando le violente aggressioni registrate negli ultimi giorni in Italia contro persone omosessuali. “A Roma i carabinieri sono riusciti ad arrestare i colpevoli di un feroce pestaggio contro una coppia gay, ma sono stati rilasciati dopo nemmeno 48 ore. Questo perchè l’omofobia non è reato.” Tetti continua sui diritti ancora oggi negati come la possibilità di crearsi una famiglia e avverte “Siamo stufi di sentire i politici condannare gli episodi di omofobia quando sono loro i primi ad incentivare questi comportamenti negando a gay e lesbiche diritti essenziali”. Mele illustra il progetto “Sport contro l’omofobia, il razzismo ed il sessismo” al quale hanno risposto con entusiasmo e grande disponibilità le principali società sportive sassaresi: Dinamo Basket Banco di Sardegna (basket maschile), H.C. Sassari Key Estate (pallamano femminile), Jchnusa Pallamano Sassari (pallamano maschile), Basket S.Orsola (basket femminile), S.E.F. Torres 1903 (calcio maschile), A.S.D. Torres Calcio Femminile. Il progetto prevede una serie di scatti fotografici con tutte le squadre coinvolte realizzati dalla fotografa Giusi Calia ed uno spot contro l’omofobia sceneggiato da Luca Dettori e diretto da Alberto Salvucci con la partecipazione della Dinamo Basket, Torres 1903 e H.C. Sassari, insieme ad attori e comparse per la parte di fiction.
Giacomo Devecchi, della Dinamo Basket, presente alla conferenza con il compagno di squadra Tony Easley, ricorda diversi fatti di discriminazione e razzismo avvenuti nel mondo dello sport “nei giornali si parla principalmente di calcio, ma episodi di razzismo avvengono in tutti gli sport, nel basket come nella pallamano. Bisogna combatterli e lottare per far capire che siamo tutti uguali ”. Devecchi continua ricordando il recente coming out di Jason Collins, giocatore nella NBA americana, che, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, è stato accolto positivamente anche negli ambienti sportivi e questo mi fa piacere”.
Ibrahima Diallo, dell’ass. Senegalese Yakaar, analizza le varie forme di discriminazione e razzismo che partono dallo scherno ed arrivano alle aggressioni fisiche ed alla violenza. “Il razzismo tende ad esasperare le differenze in senso negativo per sentirsi loro superiori”. “Spesso la lotta al razzismo si traduce in proclami formali. Ma la domanda che bisogna porsi è in quale modo realmente si reagisce davanti alle discriminazioni raziali, quali posizioni concretamente prendiamo nel nostro quotidiano. La vera domanda è: siamo veramente tolleranti e aperti ad accettare gli altri? La prima cosa da fare è insegnare ai bambini che la diversità è una ricchezza e che non c’è differenza fra colore della pelle o nazionalità”.
“Osservando le vicende politiche di questi giorni si nota come la questione femminile sia lontana dalla pratica politica e dai piani del governo” sostiene Letizia Tedde di noiDonne2005 “Se nel precedente governo le pari opportunità erano accorpate al ministero del lavoro e delle politiche sociali ora sono state relegate ad un ministero senza portafoglio insieme allo sport”. Eppure, come dicono le statistiche, la disoccupazione femminile in Italia è tra le più alte d’Europa e l’esclusione delle donne dal mondo del lavoro, la privazione di una indipendenza economica, concorre a renderle soggetti più deboli e quindi oggetto di violenza. Esclusione dalla vita economica quindi, ma anche da quella politica. In Italia le donne sono ancora sotto rappresentate ed incapaci quindi di incidere sulle scelte politiche del Governo o delle amministrazioni.” E conclude con una proposta concreta: il sostegno ai centri antiviolenza che sono allo stremo ma rappresentano dei presidi fondamentali nell’assistenza alle donne e nel contrasto della violenza.
In chiusura l’intervento di Nereo Vasconi, presidente della S. Orsola Basket che ringrazia il coordinamento Diritti al cuore per l’impegno nella lotta al razzismo ed all’omofobia e rinnova la totale disponibilità della società che deve avere un ruolo nella formazione e nell’educazione al rispetto delle diversità sia delle proprie giocatrici che del resto della società.
Diritti al cuore DOC prevede un fitto calendario di iniziative politiche e culturali, dall’approfondimento delle singole problematiche a momenti di incontro e contaminazione fra le diverse anime del coordinamento, ma anche teatro, cabaret, musica e cinema. Diritti al cuore DOC terminerà l’8 Giugno con un grande corteo che si snoderà per le vie del centro di Sassari per concludere in piazza Tola con un grande happening di musica e spettacoli.
Diritti al cuore gode del patrocinio del comune e della provincia di Sassari che verranno probabilmente affiancati dalla CPO della provincia e da numerosi comuni del territorio.
Diritti al cuore è organizzata dal MOS in collaborazione con: ARC, ARCI Sardegna, ass. senegalese Batti il cinque, Bobò Scianèl, CGIL fed. Sassari, CGIL Nuovi Diritti Cagliari, Colletivu S’Ata Areste, Collettiva Femminista, Confederazione Sindacale sarda, CSOA Pangea Porto Torres, IRS, Odradek, Compagina teatrale Ouroboros, MAB Teatro, Renbooks, True colors
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