Con il solito ritardo che contraddistingue questo grande avvenimento sardo, parte anche quest’anno l’organizzazione di Diritti al cuore, la manifestazione contro tutte le forme di discriminazione e per i diritti e la piena cittadinanza di tutti e tutte. Primo incontro organizzativo Giovedì 4 Aprile ore 19:30 al CCS Borderline.
Di seguito la lettera aperta che il Movimento Omosessuale Sardo ha inviato a tutte le realtà politiche e associative del territorio per aderire e partecipare all’organizzazione della terza edizione di Diritti al cuore che, per il MOS, dovrebbe tenersi l’8 Giugno ed essere preceduta da molteplici iniziative nei mesi di Aprile e Maggio.
“Negli ultimi anni i temi delle libertà e dei diritti fondamentali delle persone hanno finalmente assunto un posto prioritario nell’agenda politica dei vari paesi così come degli organismi internazionali.
La prima risoluzione del Parlamento Europeo sui diritti di gay, lesbiche e trans risale al 1994 ma solo negli ultimi anni, tranne alcune eccezioni, sta trovando piena attuazione nelle legislazioni nazionali. L’eccezionale partecipazione alle manifestazioni rivendicative, dai Pride a One Billion Rising, dimostrano il forte radicamento di queste tematiche e la loro diffusione trasversale che ha permesso la nascita di un forte movimento di opinione che rivendica piena cittadinanza per tutte e tutti, serio contrasto della violenza e della discriminazione (non solo in senso repressivo), e uguaglianza di trattamento davanti alla legge.
L’estensione del matrimonio a gay e lesbiche, il riconoscimento giuridico di tutte le forme di convivenza, la lotta all’omofobia, alla transfobia, al razzismo ed al sessismo, con un reale contrasto della violenza sessuale e del femminicidio, ormai prima causa di morte delle donne in Italia, e il riconoscimento della cittadinanza ai migranti, sono rivendicazioni largamente condivise da una società, quella italiana, molto più avanzata delle Istituzioni che la rappresentano. L’estensione del matrimonio a coppie dello stesso sesso in Francia ed in Gran Bretagna, guidate rispettivamente da un governo di sinistra ed uno di destra, così come la larghissima e trasversale adesione alle manifestazioni per i diritti delle donne, dimostrano come tali lotte non siano più rivendicazioni di singoli gruppi o minoranze, ma patrimonio comune dei movimenti sociali in cui convivono, senza problemi, i diversi percorsi di liberazione individuali e collettivi.
E’ anche per questo che Barack Obama, in un discorso storico alla Nazione, ha assegnato un valore storico alla battaglia degli omosessuali per i loro diritti, a fianco alla lotta per l’emancipazione delle donne e quella contro la segregazione razziale della popolazione afroamericana, elevandola da lotta di una minoranza per i propri diritti a battaglia fondamentale per la libertà e l’uguaglianza dell’intero popolo americano.
La configurazione del nuovo parlamento italiano rappresenta simbolicamente questa realtà con una più ampia presenza femminile, di gay visibili e migranti e sarà probabilmente più sensibile al tema dei diritti e delle libertà individuali. Per questo crediamo che sia il momento di spingere il più possibile, ora e subito, per l’approvazione di tutti quei disegni di legge che da anni giacciono nelle commissioni parlamentari contestualmente ad un cambio del linguaggio, della relazione tra i sessi e tra cittadini vecchi e nuovi.
Da anni a sassari si svolge la manifestazione contro l’omofobia, il razzismo ed il sessismo Diritti al cuore. Quest’anno vorremmo che da parte di tutte e tutti ci fosse il massimo impegno e la massima partecipazione possibile così da spingere, dal basso, quel cambiamento legislativo, sociale e culturale da anni auspicato.
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