Dopo le polemiche sulla delibera che negava gli spazi pubblici all’Agesci per omofobia, il comune ogliastrino non nasconde la mano ma rilancia: approvato il registro delle Unioni Civili
Jerzu. La scorsa settimana aveva annunciato una delibera per vietare gli spazi all’associazione scout Agesci, in seguito ai risultati di un seminario nazionale dell’associazione sull’omosessualità, in cui erano state dette cose piuttosto offensive verso gay e lesbiche, come la necessità di ricorrere ad un terapeuta nel caso di orientamento omosessuale. La polemica non si è fatta attendere, con chi accusava il comune di pressapochismo e superficialità, per aver assunto deciso un divieto sulla base di un articolo di giornale e senza prima incontrare l’associazone in questione. Ma sono stati molti di più i comunicati di solidarietà e di sostegno alla decisione del comune. “…vogliamo testimoniare pieno e incondizionato sostegno alle iniziative dell’amministrazione comunale di Jerzu volte ad impegnarsi in qualsiasi iniziativa contro l’omofobia in genere e contro qualsiasi discriminazione in ordine all’etnia, all’orientamento sessuale, di genere, religioso.” questa la conclusione del testo, ricevuto dall’amministrazione di Jerzu, con allegate quasi 300 firme da parte degli studenti, degli insegnati e del personale ata dell’istituto d’istruzione superiore Businco di jerzu (livceo scientifico, linguistico e ragioneria).
“Relativamente alle polemiche dei giorni scorsi con l’Agesci, avendo valutato la presenza di gravi contenuti discriminatori nel seminario ufficiale dal titolo: Omosessualità: nodi da sciogliere nelle comunità capi”, abbiamo ritenuto di dover lanciare un messaggio forte e chiaro, pur avendo appreso con piacere che non si trattasse di linee guida della stessa Agesci”, spiega l’amministrazione.
“Ci riserviamo di indirizzare le nostre risorse e disponibilità verso modelli di educazione e di inclusione sociale volti alla non discriminazione nel suo complesso, nel rispetto vincolante della Costituzione Italiana, della legislazione internazionale, comunitaria, nazionale e regionale”.
Infatti, in contemporanea all’approvazione della delibera sugli spazi, è arrivato anche il via libera alla costituzione del registro amministrativo per le unioni civili e l’adesione del Comune come partner ufficiale alle manifestazioni pubbliche contro l’omofobia previste in Sardegna, invitando tutti i comuni ad affiancare il proprio gonfalone alla fiaccolata contro le vittime dell’omofobia.
“Quello della nostra amministrazione vuole essere un segnale importante che assume un valore ancora più significativo se si pensa al clima di recrudescenza omofoba che si respira in tutti i settori della società italiana” dice Gianluigi Piras, l’assessore di Jerzu firmatario della delibera “a prescindere da facili semplificazioni associate al credo religioso. Pensiamo ad esempio al mondo del calcio”.
Conclude Piras: “ Tra il ct della nazionale Cesare Prandelli che afferma che l’omofobia è razzismo, e le esternazioni di Luciano Moggi che si dice pronto a vendere i giocatori gay, noi stiamo dalla parte di Prandelli: pertanto in applicazione delle ultime delibere approvate, non potremmo concedere contributi e strutture pubbliche ad una società sportiva diretta da Luciano Moggi”.