La legalizzazione dei matrimoni tra gay in Cina potrebbe servire a tenere a freno la diffusione dell’Aids.
Pechino. Secondo uno studio condotto in tutto il Paese, i cui risultati sono stati pubblicati dal China daily, in diverse citta’ cinesi, tra le persone affette da Hiv, circa una su cinque appartiene alla comunita’ gay, soprattutto quella maschile. ”Legalizzare le unioni gay – ha spiegato Zhang Beichuan, professore all’Universita’ di Qingdao e difensore dei diritti degli omosessuali – sicuramente aiuterebbe a ridurre il rischio di contagio di questa malattia”.
Secondo gli esperti, la impossibilita’ per i gay di sposarsi aumenta la tendenza alla promiscuita’ sessuale e quindi aumenta i rischi di contrarre l’Aids. Molti gay, inoltre, per nascondere la loro tendenza, si sposano con donne e conducono una doppia vita, esponendo poi anche le loro compagne al contagio dell’Aids. Intanto, secondo quanto ha detto al giornale Hao Yang, vice direttore della commissione per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della salute cinese, il governo continua a lavorare su questi temi, soprattutto con campagne sull’educazione sessuale e distribuendo preservativi gratuitamente. Lo scorso 20 novembre due omosessuali della provincia orientale del Jiangsu hanno celebrato la loro unione con una festa con oltre 300 invitati. ”Siamo consapevoli di non avere nessun certificato legale – hanno detto i due – ma abbiamo voluto ugualmente fare una cerimonia privata, pur senza valore giuridico, per dimostrare a tutta la comunita’ gay la necessita’ di vivere queste unioni con amore e con reciproca responsabilita’ e lealta”. Secondo i dati del Ministero della Salute in Cina gli omosessuali sarebbero tra i 5 e i 10 milioni ma secondo gli esperti si tratta di cifre molto inferiori alla realta’. Il numero reale si aggirerebbe invece intorno ai 40 milioni di persone.