Un uomo italiano cerca di sposare la madre del compagno cinese per ottenere il permesso di residenza. Ma il visto è scaduto e viene messo in carcere e rispedito a casa. problemi, questi, molto sentiti anche in Italia, dove la mancanza di una legge per le unioni civili costringe anche da noi, i partner extracomunitari, a trovare soluzioni per non essere espulsi o rinchiusi nei CPT.
Pechino, 8 mar.- Una commedia degli equivoci, un triangolo scabroso, un grave incidente con le autorità cinesi che si conclude con la prigione: ci sono tutti questi ingredienti e molto altro ancora nella disavventura capitata a un 55enne italiano a Shanghai. A darne notizia è il sito agichina24.it che, con un linguaggio piuttosto fastidioso (“triangolo scabroso”) riferisce lo scoop del quotidiano “Shanghai Daily”: l’uomo arriva nella metropoli asiatica lo scorso ottobre e ben presto s’innamora di un cinese 29enne. I due iniziano a convivere e – per evitare le complicate procedure di rinnovo del visto – l’italiano decide di sposare la madre del suo amante – una vedova 53enne – e guadagnarsi così un permesso di soggiorno di lunga durata. Ma quando l’italiano e la cinese si recano all’ufficio del distretto di Huangpu per celebrare il matrimonio, le autorità si accorgono che il visto dell’uomo è scaduto da più di ottanta giorni, un’infrazione che secondo le leggi cinesi viene punita con il carcere.
La promessa sposa trascorre con ogni probabilità una delle giornate più brutte della sua vita: non solo le nozze vengono bloccate e il suo futuro marito viene condannato a dieci giorni di detenzione, ma l’uomo che la stava portando all’altare si rivela anche essere l’amante di suo figlio. Decisamente troppo, anche per una città come Shanghai che negli anni’20 era nota come “la Parigi d’Oriente” per gli atteggiamenti licenziosi. Anche se secondo i funzionari dell’Ufficio Immigrazione la donna fosse a conoscenza della liaison tra il figlio e l’italiano e avesse deciso di prestarsi alle false nozze, sembra che la cinese abbia continuato a negare sostenendo che l’uomo fosse il suo “amante”. Dopo i dieci giorni di detenzione il 55enne è stato rimpatriato, ma secondo l’Ufficio Immigrazione potrà comunque richiedere nuovamente il visto d’ingresso in Italia e tornare a Shanghai a riabbracciare i suoi affetti. Chiunque essi siano.