Asra e Sarah hanno stipulato un nikah, un contratto di matrimonio musulmano, alla presenza di sei amici in qualità di testimoni e un gatto. È quanto riporta BBC News. Comprensibilmente quella di Asra e Sarah è stata una scelta difficile, visto che la fede islamica respinge con forza l’omosessualità e per celebrare la cerimonia in arabo non hanno potuto ricorrere a un iman ufficiale, ma a una persona con una buona conoscenza del Corano. “E’ ancora molto difficile per me dire alla mia famiglia di essere lesbica. Sanno che sono credente, sanno che sono religiosa e arrivare a dire sono lesbica è molto difficile”, ha dichiarato Asra. La discriminazione nei confronti degli omosessuali musulmani avviene non solo all’interno del mondo islamico, ma anche dentro la stessa comunità gay. “Sento che c’è islamofobia all’interno della comunità gay. E’ qualcosa che veramente mi preoccupa”, ha detto Sarah. Al punto che “durante un gay pride uno dei manifestanti si voltò e piuttosto crudamente disse ‘non sapevamo che il pride permettesse la marcia di kamikaze’. E’ ’stato davvero scioccante sentirlo pronunciare da un collega gay”, ha continuato Asra.
Uno dei principali sostenitori del matrimonio gay tra musulmani è l’imam americano, Daayiee Abdullah – lui stesso gay. Ha già stipulato diversi nikahs tra omosessuali in America e ha anche dato istruzioni a coppie gay britanniche su come eseguire la cerimonia. La comunità degli omosessuali musulmani è ancora molto piccola ma la sua voce sta crescendo all’interno del mondo islamico britannico con la nascita di associazioni come Safra Project.
(Uaar e gaynews24)