CITTA’ DEL VATICANO – La famiglia, si legge nel documento ”a un tempo, e’ forte e fragile”, e la sua debolezza ”non deriva solo da motivi interni alla vita della coppia e al rapporto tra genitori e figli”. Secondo la Cei, ”molto piu’ pesanti sono i condizionamenti esterni: il sostegno inadeguato al desiderio di maternita’ e paternita’, pur a fronte del grave problema demografico; la difficolta’ a conciliare l’impegno lavorativo con la vita familiare, a prendersi cura dei soggetti piu’ deboli, a costruire rapporti sereni in condizioni abitative e urbanistiche sfavorevoli”.
”A cio’ si aggiunga – proseguono i vescovi – il numero crescente delle convivenze di fatto, delle separazioni coniugali e dei divorzi, come pure gli ostacoli di un quadro economico, fiscale e sociale che disincentiva la procreazione”. E ”non si possono trascurare, tra i fattori destabilizzanti, il diffondersi di stili di vita che rifuggono dalla creazione di legami affettivi stabili e i tentativi di equiparare alla famiglia forme di convivenza tra persone dello stesso sesso”.Per la Chiesa, comunque, ”la famiglia resta la prima e indispensabile comunita’ educante”, mentre per i genitori ”l’educazione e’ un dovere essenziale, perche’ connesso alla trasmissione della vita”.
Tuttavia, ”educare in famiglia e’ oggi un’arte davvero difficile”: molti genitori, secondo i vescovi, ”soffrono, infatti, un senso di solitudine, di inadeguatezza e, addirittura, d’impotenza”. Un ”isolamento”, questo, che e’ ”anzitutto sociale, perche’ la societa’ privilegia gli individui e non considera la famiglia come sua cellula fondamentale”.”Padri e madri – si legge ancora negli ‘Orientamenti pastorali’ – faticano a proporre con passione ragioni profonde per vivere e, soprattutto, a dire dei ‘no’ con l’autorevolezza necessaria”. Il legame con i figli ”rischia di oscillare tra la scarsa cura e atteggiamenti possessivi che tendono a soffocarne la creativita’ e a perpetuarne la dipendenza”. E secondo i vescovi, ”occorre ritrovare la virtu’ della fortezza nell’assumere e sostenere decisioni fondamentali, pur nella consapevolezza che altri soggetti dispongono di mezzi potenti, in grado di esercitare un’influenza penetrante”.Il richiamo della Cei e’ che ”la famiglia va dunque amata, sostenuta e resa ‘protagonista attiva’ dell’educazione non solo per i figli, ma per l’intera comunita”’. ”Sostenere adeguatamente la famiglia – conclude -, con scelte politiche ed economiche appropriate, attente in particolare ai nuclei numerosi, diventa un servizio all’intera collettivita”’.
Giovedì 28 ottobre 2010 , da Ansa
non ha proprio un c…da dire sto vecchio, che guardi in casa sua