Catania è una delle mete preferite dal turismo gay. A decretarlo il primo Expo turismo gay d’Italia svoltosi a Bergamo. Tra le siciliane prescelta anche Taormina
Catania è una delle mete preferite dal turismo gay. A decretarlo è il primo Expo turismo gay d’Italia che si è svolto a Bergamo. A qualcuno suonerà strano, ma la città di Paolo il caldo, insieme a Gallipoli, Padova, Viareggio, Torre del Lago e Taormina, è una delle località che più attrae il pianeta del popolo Glbt (acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender). Quello dei viaggi per il popolo gay è un settore in crescita nel nostro Paese, con grandi prospettive di sviluppo. Secondo i dati forniti dall’Iglta (International gay and lesbian travel association) lo standard dell’omosessuale tipo è colto e benestante e la presenza in agenzie turistiche di materiale riservato alle coppie omosessuali non darebbe fastidio al 59 per cento della clientela eterosessuale.
Il turismo gay in Italia vale 3,2 miliardi di euro, il 7 per cento del fatturato totale del settore. Il popolo arcobaleno (4 milioni di consumatori omosessuali in Italia) ama viaggiare ed ha un alto budget di spesa, non avendo famiglia da mantenere. L’incoronazione di Catania come città «gayfriendly» arriva proprio a un anno esatto dal proposito dell’ex assessore regionale al Turismo, Nino Strano, di incentivare il turismo gay in Sicilia «terra intelligente e molto accogliente». Il progetto di Strano infiammò gli animi e scatenò polemiche. Tra i tanti favorevoli anche l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Mario Centorrino secondo il quale «la Sicilia, sempre all’avanguardia, può e deve essere maggiormente propositiva, più accogliente, più aperta a tutte le espressioni di vita e di libertà. Senza odiose emarginazioni. Insomma, una Sicilia con un supplemento d’anima». Appare, dunque, sempre più sbiadita e lontana la Catania di Vitaliano Brancati in cui la virilità era tutto o quella stereotipata di essere antropologicamente dall’animo conservatore. Dopo i tanti Gay pride organizzati all’ombra dell’Etna, la vita omosessuale scorre in modo sereno, senza particolari problemi o episodi di intolleranza e discriminazione, tanto che si può affermare che il capoluogo etneo è abbastanza gayfriendly.
Ampia è infatti la gamma di bar, discoteche, ristoranti e pub frequentati dal popolo Glbt. Il locale più gettonato è il «Pegaso’s Circus», una grande discoteca aperta nel 1994 al lungomare della Plaia che tutte le settimane organizza party ed eventi esclusivi. Secondo il portale internet dedicato ai viaggiatori Glbt «Travelforgay.com», tra i ritrovi preferiti ci sono anche «Il Codice Rosso», «Villa Romeo» e il «Neva Caffè». Il primo nato nel 2005 è il più grande cruising bar da Roma in giù e offre serate decisamente all’insegna della trasgressione, ma anche la possibilità di poter fare una semplice chiacchierata fra amici. Il secondo è un grande complesso immerso in uno giardino con piante secolari, composto da più corpi che comprendono discoteca, pub-ristorante, bar e sauna. L’ultimo locale, gestito dalla C&G Management, dove C e G stanno per Cristina Garofalo, guru dell’event management gay catanese. Art director del «Neva Caffè» è Manuel, in arte Miss Lolita, la drag queen giunta quarta l’anno scorso all’Italia’s Got Talent di Canale 5.
Fonte Italpress