Il candidato della lista Monti, e leader dell’UDC, per meglio argomentare il suo no ai matrimoni gay si richiama al “pericolo pedofilia”. SEL “Quella di Casini è istigazione alla discriminazione sessuale”
“Non è detto che l’Europa sia sempre e comunque da imitare. Ad esempio, alcuni Paesi del Nord Europa hanno legalizzato dei movimenti che facevano anche apologia della pedofilia: non credo che per questo l’Europa sia un esempio da imitare” Così Pier Ferdinando Casini, leader dell’UDC, il partito cattolico che raccogli alcuni fra i politici italiani più profondamente omofobi, in un’intervista radiofonica a RTL. Il tema però non era il Vaticano e gli innumerevoli casi di pedofilia nascosti e insabbiati, ma sui diritti di gay e lesbiche. Chiaro il suo no alle nozze gay “Ho tantissimi amici gay, rispetto molto le opzioni sessuali di ciascuno, non mi permetto di dare giudizi, ma ritengo che il matrimonio sia tra uomo e donna e che qualsiasi omologazione tra il matrimonio gay e il matrimonio per come io lo intendo, e per come lo si intende comunemente, è una cosa profondamente sbagliata”.
Secondo Monica Cerutti di SEL “Quella di Casini è istigazione alla discriminazione sessuale“. E continua “Casini, visti i suoi decenni di esperienza in Parlamento, dovrebbe conoscere l’importanza del peso delle parole.[…] Accostare il matrimonio omosessuale ad alcuni movimenti che fanno apologia della pedofilia – afferma – è semplicemente folle e offensivo per tutti quegli italiani che lottano giorno dopo giorno contro la discriminazione dovuta al proprio orientamento sessuale. Non mi stupisco che in Parlamento non sia stata ancora approvata una legge contro l’omofobia”. E nessuno si stupisce. Fu infatti proprio l’UDC a sollevare il problema di incostituzionalità della legge Concia, votato poi anche da PdL e Lega.
Ironico Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay “Casini è ossessionato dai matrimoni gay, non fa che parlare di questo, forse se li sogna anche la notte. Sarà che i sondaggi lo danno a numeri da prefisso telefonico e che non ha più nulla da dire su tutto il resto. Sta di fatto che stavolta ha esagerato tirando in ballo presunte leggi pro pedofilia che sarebbero state approvate in Europa: di grazia dove? E da chi? Naturalmente non è vero nulla”.
Ironica anche Barbara Tetti del MOS “Io ho molti amici cattolici ma nessuno così omofobo da votare UDC. Se Casini vuol fare qualcosa contro la pedofilia potrebbe difendere meno il Vaticano, che su questo ha molto da nascondere, e sostenere i diritti di chi, come gay e lesbiche, vive serenamente la propria sessualità”.
Anche Flavio Romani, presidente di Arcigay, interviene sulla questione “Arcigay esprime sdegno per le gravissime parole di Pier Ferdinando Casini che mettono in discussione la bontà delle leggi sul matrimonio gay in via di approvazione in tutta Europa, accampando pretestuosi paralleli con la pedofilia, utilizzando giochetti argomentativi molto utilizzati in passato dalla gerarchia cattolica e che finalmente credevamo scomparsi dopo i travolgenti scandali che l’hanno travolta proprio sul fronte pedofilia”