Cominciano a definirsi le liste in vista della prossima consultazione elettorale. Pochi i candidati gay e lesbiche dichiarati. Ma sicuramente più numerosi della scorsa legislatura dove era presente solo Paola Concia per il PD. Di deputati visibili intendiamo. Che poi la presenza di gay e lesbiche in Parlamento sia più numerosa è fatto risaputo, ma sicuramente questo non giova a favore dei diritti delle persone omosessuali. Gay e lesbiche nascosti sono il peggiore nemico dei diritti.
Per le prossime elezioni, i candidati visibili sembrerebbero in aumento. Sinistra Ecologia e Libertà candiderà, oltre al suo leader Nichi Vendola, Alessandro Zan, assessore e Padova e tra i più votati delle parlamentarie. Zan è da anni esponente del movimento GLBT e sarà capolista di SeL in veneto. Alessandro Zan spera in una vittoria netta della coalizione PD-SeL per evitare maggioranze “spurie” e si farà promotore di due proposte di legge: il matrimonio gay e una legge che prevede estensione legge Mancino ai reati d’odio ai danni di omosessuali e trans..
Per il PD le candidature sarebbero invece tre: Paola Concia, al terzo posto nella lista per il senato in Abruzzo, Sergio Lo Giudice al dodicesimo posto in Emilia Romagna per il Senato (Lo Giudice è uscito vittorioso dalle parlamentarie a Bologna. Secondo le proiezioni, l’Emilia Romagna avrebbe dodici seggi al senato quindi Lo Giudice dovrebbe essere eletto) e Ivan Scalfarotto al tredicesimo posto in Puglia per la Camera (nel 2008 in Puglia vennero eletti in quattordici tra cui Paola Concia che era al posto numero dieci).
Rimaniamo in attesa di conoscere le candidature Glbt degli altri partiti.