Campus: il mio si alle Unioni Civili

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Di Massimo Mele il 6 Luglio 2011. Nessun commento

Pubblichiamo il post di Simone Campus su Facebook, consigliere comunale cattolico del PD, in merito al voto sul registro delle Unioni Civili

Il Consiglio Comunale di Sassari ha approvato il Registro delle Unioni Civili. Per molti hanno se l’argomento fosse stato proposto in campagna elettorale il Centrosinistra avrebbe preso meno voti, specialmente tra i cattolici. In realtà non è così, infatti il Centrosinistra ci aveva già provato nel precedente mandato, fallendo per le divisioni nel proprio campo. Questa volta, nonostante alcuni distinguo, la Maggioranza – evidentemente galvanizzata dai nuovi ingressi – ha messo a segno il colpo.

Si è trattato di un segnale politico forte che però ha innescato sofferte riflessioni nel campo cattolico democratico, tra chi afferma il valore della famiglia, e la necessità di tutelarla e difenderla, e chi rivendica il diritto alla tutela delle coppie di fatto, etero ed omosessuali, in nome della laicità. Purtroppo queste due posizioni paiono incapaci di comunicare. Al contrario mi piacerebbe che potessero incontrarsi, con rispetto ed attenzione reciproca, senza contrapporre la famiglia ai diritti delle coppie di fatto, né utilizzare le unioni civili come una bandiera anticlericale.

Un compito più facile se, come ha sostenuto il senatore Ignazio Marino, “in futuro si intenderà la laicità come
un metodo che permette di convivere in modo che ogni cultura o fede possa riconoscersi impegnata con le altre nella costruzione di una convivenza giusta”. Il rischio, infatti, è che a causa dell’estrema radicalizzazione delle posizioni si finisca col perdere di vista gli obiettivi veri.

In questo senso, l’iniziativa del Consiglio Comunale non può essere mistificata come un attacco alla famiglia, né al matrimonio fra un uomo e una donna. Si è voluto, piuttosto, riconoscere alle coppie di fatto, che vivono relazioni d’amore e solidarietà diverse da quelle matrimoniali, piena dignità di persone. Ecco perché, senza rinunciare alla mia fede cristiana, ho votato si, nel dubbio che i cosiddetti “valori non negoziabili” possano in realtà diventare oggetto di contese permanenti nella nostra società.

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