Camerun: tre anni di carcere per un sms gay

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Di Massimo Mele il 21 Dicembre 2012. Nessun commento

In Camerun una Corte d’appello ha confermato la condanna a tre anni per il 32enne Jean-Claude Roger Mbede, con l’accusa di “omosessualità”. Incredibile ma vero! Il Camerun giudica l’omosessualità un vero e proprio reato: l’articolo 347 della costituzione condanna le persone che commettono “atti sessuali disdicevoli con esemplari dello stesso sesso”, con pene che vanno dai 6 mesi ai 5 anni.
L’uomo era stato condannato perché in un sms, intercettato dalla polizia, confessava di essersi innamorato di un altro ragazzo. Roger Mbede era stato provvisoriamente rilasciato su cauzione nel mese di luglio, dopo aver scontato un anno e mezzo di carcere, grazie alle pressioni di attivisti di tutto il Paese e per il peggioramento delle sue condizioni di salute. Mbede, in attesa della sentenza, aveva anche denunciato le continue violazioni e abusi subiti in carcere: ”Non sono sicuro di poter sopportare gli attacchi anti-gay e le molestie che ho subito da altri detenuti e dalle autorità carcerarie, per ‘colpa’ del mio orientamento sessuale”, aveva spiegato. Non senza attaccare un “sistema di giustizia così ingiusto e repressivo”. Il suo avvocato ha adesso 10 giorni per presentare un appello alla Corte suprema del paese.
La sentenza di condanna è stata una pesante battuta d’arresto per gli attivisti che da anni lottano per la tutela dei diritti della comunità LGBT in Camerun. Un paese considerato come la nazione più repressiva in Africa, quando si tratta di perseguire coppie dello stesso sesso. L’omosessualità resta ancora illegale in molti paesi africani: Liberia, Nigeria e Uganda hanno recentemente presentato modifiche legislative che rafforzano le normative anti-gay, già molto repressive.

Fonte originale nytimes.com

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