Di Massimo Mele il 19 Novembre 2011. 2Commenti
Piccola rivoluzione nella scena gay lesbica di Cagliari: il Go Fish cambia gestione e diventa Studio 12, il Chupa Chupa, la nuova serata house GLBT, alla ricerca di una nuova location, il G Day si riorganizza e propone nuove serate
Sono ormai lontani i tempi in cui andavamo a mangiare un panino al Samba, il primo circolo gestito da una coppia lesbica in via Mameli, a bere un drink al Nautilus, altro punto di ritrovo nei pressi di viale trento, o a fare quattro salti al Pantheon, la prima discoteca gay della città aperta da Toni Marchione, componente del famoso gruppo di cabaret, allora molto in voga, le Schegge . Dalla chiusura del Pantheon la scena gay e lesbica è stata dominata da Rosy Cao, regina incontrastata delle notti gay cagliaritane, che, con una politica commerciale agguerrita, aveva sbaragliato tutta la concorrenza. Erano i tempi d’oro del David, la discoteca aperta da Rosy sulla strada per Villasimius, successivamente Go Fish, e, in seguito, del Fico d’India, il chioschetto al Poetto unico riferimento GLBT estivo, ora gestito dai legittimi proprietari in collaborazione con il Rainbow.
Nel 2004 apre i battenti il Rainbow cafè. Franco e Luca sono appena arrivati a Cagliari e non hanno grande familiarità con la realtà sarda per cui, forti della loro esperienza e del loro entusiasmo, decidono di avviare quello che, oggi, si può considerare l’unico locale “storico” della città. Il Rainbow apre in via Dante per poi trasferirsi, l’anno successivo, in via Rossini dove combattono, inizialmente, con l’ostilità del vicinato. Oggi quei problemi sembrano superati anche se, ogni tanto, la municipale “passa a trovarli”. Un locale confortevole, non eccessivamente grande, aperto a tutte le realtà e tipologie della galassia GLBT “Noi non facciamo alcuna differenza: gay, lesbiche, trans, orsi, giovani e meno giovani, il Rainbow è per tutti/e” ci dice Franco.
Intanto il David cambia nome e si trasferisce in via venturi 12 e rimarrà, per anni, l’unica discoteca GLBT di Cagliari o, meglio, di tutta la Sardegna. Il Go Fish, questo il nuovo nome, gode, almeno nei primi anni, di ottima salute. Un pubblico vario anche se l’età media è piuttosto giovane, un indirizzo musicale tendente al commerciale, con qualche serata un pò più house, spettacoli di drag queen da tutta Italia e non solo ma anche artisti più o meno famosi, da Donatella Rettore a Paola e Chiara. Nel tempo però, alcuni aspetti della serata cominciano a pesare sopratutto al pubblico non più giovanissimo che ricerca altri generi musicali ed un’altra tipologia di relazione e comportamento. Nel 2007 nasce il G-Day, da un’idea di Gianni Usai (Jany), e si propone come serata GLBT alternativa e di respiro regionale, con una cadenza mensile. Le prime feste sono un successo enorme con un pubblico proveniente da tutta la Sardegna. Il pubblico è molto misto così come la musica e l’animazione varia dagli spettacoli drag ai go go boys/girls a ballerini professionisti. Jany si occupa anche delle coreografie e delle scenografie che cambiano ad ogni appuntamento. Ma la gestione della serata diventa complicata, sia per la concorrenza sia per i rapporti con
la discoteca che si interrompono ben presto. Dopo un breve periodo di silenzio, nasce il G Fusion, serata che si svolge al Go Fish dall’unione del G Day e dello stesso Go Fish (da qui il nome).
Diversi sono, negli anni, i tentativi di organizzare serate o locali alternativi all’esistente ma i progetti naufragano velocemente o non vedono nemmeno la luce, sia per la poca esperienza dei promotori sia per la fortissima concorrenza che la realtà cagliaritana presenta in una situazione di quasi monopolio.
Ma è nel 2011, quest’anno, che accade una piccola rivoluzione. Al Casablanca approda il Chupa Chupa, serata GLBT con indirizzo house organizzata dalla Double Face eventi. Il Go Fish cambia nome e gestione e nasce lo Studio 12 e, da una costola del G Day, o meglio del suo ideatore Jany, nascono altre serate come il Trash party, in collaborazione con Rosy e i Meka Gone Tea, duo di dj stile electro/pop/trash, il Saturdaynight@gay, che forse rimarrà una one night, il G Day che rivedrà la luce nel 2012 e “Eccentrica” una serata su cui c’è ancora grande mistero ma che sarà, almeno all’inizio, riservata ad un pubblico limitato e selezionato e la partecipazione sarà legata ad abbigliamento e comportamento particolarmente “eccentrici”.
Ma andiamo con ordine. Chupa Chupa nasce nel 2010 da un’idea di Roberto Pallanza per offrire alla città un’alternativa musicale alla “movida gay” (scusate il termine mutuato dalla stampa etero .. :)). Trovati i collaboratori inizia una campagna pubblicitaria molto intelligente e piuttosto martellante ma che riesce egregiamente nell’intento di creare una fortissima aspettativa a Cagliari come nel resto della Sardegna. L’inaugurazione è infatti un successone che vede una fila chilometrica all’ingresso e l’impossibilità per molti/e di entrare anche dopo ore di fila. La serata parte in grande stile con collaborazioni che vanno dal Muccassassina al Gorgeus I am, le due serate più famose della capitale. La musica ha un’impronta decisamente house e poco spazio è dato alla commerciale. Non ci sono gli spettacoli drag ma un’animazione di drag queen, go go boys and girls e vocalist che si esibiscono su un piano rialzato. Il pubblico è piuttosto vario e, a parte le prime serate, si assesta su un pubblico più adulto, perchè l’indirizzo musicale richiama tanti e tante che a lungo hanno preferito le feste private alle discoteche. Ma dopo un mese e mezzo dall’apertura ecco il primo intoppo. Dal Casablanca richiedono una collaborazione che interessi anche altri giorni della settimana, con serate più inerenti alla tipologia del locale, ovvero di un night club, con spettacoli di lap dance e simili.
E’ rottura e il Chupa Chupa rimane senza locale ed è cotretto a cancellare la serata del 19 Novembre in cui prevedeva una collaborazione artistica con il neonato Studio 12 che avrebbe fornito la propria animazione per la serata. “Abbiamo già visto altre discoteche e ripartiremo nelle prossime settimane” assicura Roberto. Lo speriamo anche noi.
Sempre il 19 inaugura Saturdaynight@gay al Trigamus, un locale a metà tra pizzeria e discoteca che, almeno sulla carta, sembra piuttosto interessante. Se la serata andrà bene è probabile che ospiterà anche altre feste organizzate da Jany, da solo o in collaborazione con Rosy, come il G Fusion o il G day.
Dopo anni di stallo la scena gay e lesbica cagliaritana è in grande fermento e gli sviluppi sono per ora imprevedibili. Noi di Mosinforma cercheremo di mantenervi più informati possibile e daremo notizia delle serate nell’apposito calendario degli appuntamenti GLBT in Sardegna. Stay tuned
Ci scusiamo per eventuali errori o per alcune dimenticanze, più o meno volute. Per eventuali rettifiche o per correzioni e aggiunte vi invitiamo a scrivere a info@mosinforma.org
La redazione di Mosinforma
Mosinforma è una testata giornalistica indipendente, registrata presso il Tribunale Civile e Penale di Sassari al n. 1/2011
Hosting: Aruba S.p.A – Via San Clemente, 53 – 24036 Ponte San Pietro (BG) – P.IVA 01573850516 – REA: BG – 434483
La testata MOSinforma usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport. Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13
Segnalo un errore di spelling, il duo DJ si chiama Meka Gone Tea
Bell’articolo comunque, interessante per chi come me si è affacciato a questa realtà da pochi mesi
Grazie, ci era sfuggito 🙂