Bullismo: in aumento nel 2010 Un bambino italiano su tre ne è vittima

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Di Massimo Mele il 18 Dicembre 2010. Nessun commento

Il fenomeno presente nelle scuole, discoteche, piazze e locali notturni colpisce soprattutto i giovani tra i 7 e i 19 anni.

Il bullismo è lo specchio più veritiero dei disagi che coinvolgono il mondo giovanile. Il 2010 si chiude con un’impennata del fenomeno che ha come teatro generalmente le scuole, anche se altri luoghi di aggregazione giovanile (discoteche, piazze, locali notturni) non ne sono purtroppo esenti: il 39, 1 per cento degli studenti ha assistito a episodi innescati dai “bulli”, il 27, 8, cioè un ragazzo su tre, ne è stato addirittura la vittima prescelta (fonte Telefono Azzurro). Dati che confermano come l’emergenza stia dilagando a macchia di leopardo. Le aule scolastiche, ma anche i corridoi e i bagni, da luoghi sociali si trasformano in ring violenti.

Sono i giovani di età compresa tra i 7 e i 19 anni i protagonisti di azioni violente che vanno dagli insulti alle male parole , fino a calci, pugni, spinte e botte, comuni denominatori di un mondo giovanile degradato. L’oppressione fisica e psicologica ai danni dei loro coetanei è sinonimo di un malcontento che affonda di certo le radici in qualche problema familiare (il dialogo coi genitori tra le quattro mura domestiche è sporadico per il 41, 4 per cento dei giovani), o nell’ansia di una precarietà, conseguenza di una crisi economica che tarda a risalire la china. In genere sono le bambine a essere più colpite da atti di bullismo: ben il 22 per cento rispetto al 18 dei maschietti.

Da l’Unione Sarda

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