Con un video sul sito dei “promotori della libertà”, andato in onda a Studio Aperto, Berlusconi si difende e fa autogoal. “Mai pagato per andare con una donna” sostiene, ma poi ammette di mantenere numerose belle ragazze perchè lui è “buono”. E aggiunge: “Nelle conversazioni private spesso ci si vanta di cose mai avvenute” quasi a giustificare le intercettazioni in cui parla di Ruby, come quella, pubblicata da il Fatto, in cui parla con la Minetti “Non importa, tanto non potranno mai dimostrare che io sapevo che è minorenne”.
Una difesa che mette a nudo la miseria di un povero vecchio ossessionato dalla paura di invecchiare e che, per questo, si circonda di belle ragazze giovani che, per sua ammissione, mantiene economicamente: “A me piace stare con i giovani, mi piace ascoltare i giovani, mi piace circondarmi di giovani. Alcune di queste persone – osserva – le conosco da diversi anni, altre da meno tempo, ma di molte conosco la situazione di disagio e di difficoltà economica. Le ho aiutate in certe occasioni e – rivendica – sono orgoglioso di averlo fatto. Ho dato spesso incarico ai miei collaboratori di aiutarle per la loro casa, per le cure mediche, per l’educazione dei loro figli”.
Secondo Repubblica le cose non stanno proprio così e, dopo aver visionato le carte e intervistato alcune delle ragazze protagoniste delle serate a casa del premier, scrive:
La testimonianza della ragazza che ieri abbiamo chiamato A, riminese, studentessa modello, amica di scuola di Nicole Minetti, è più che esplicita. A spiega alle sue amiche (e infine ai pm) quanto quell’uomo sia «malato». Di come ogni parola, ogni gesto, lo stesso sguardo durante quelle serate «imbarazzanti», abbiano più a che fare con un girone infernale che con un magnifico eden del piacere. È una fiaba che siano «serate rilassanti ». È un’illusoria leggenda il consesso di misurata e raffinata allegria dove «quel che accade non può far vergognare nessuno». Chi ha letto le carte usa queste parole: «Alcune scene oscillano tra lo squallore e l’orrore». Si legge di ragazze madri, che — andati via gli Apicella, i cortigiani, gli ospiti di rango — restano là di sotto, nella sala sotterranea del bunga bunga, e si offrono al Drago per bisogno. Il Drago, con il suo sorriso fisso, finge a volte di non capire. Ascolta quei drammi, perché gli vengono raccontati — e un po’ si assomigliano tutti — eppure chiede il “sacrificio”: quelle donne sono lì per confermarlo nella sua illusione di immortalità.. Poi spesso aiuta, è vero, ma è un soccorso o è un compenso? È un fatto che quel che egli chiede e pretende, gli deve essere dato.
Le ammissioni ci sono:
«A me non me ne frega niente, la mia vita non è qui, faccio più soldi possibile e poi me ne torno in Marocco…». In questa conversazione si parla di Berlusconi, appaiono cifre che possono nascere dalla fantasiosa millanteria della ragazza, eppure chi ha letto le carte su tre punti è molto esplicito: «Quando diventeranno pubbliche le fonti di prova, chiunque potrà rendersi conto come sia evidente che Ruby ha fatto sesso con il presidente, il quale era consapevole della sua minore età, e che in cambio è stata generosamente retribuita». Sesso con il presidente: questo è il punto che nelle interviste e negli interrogatori Ruby nega con ostinazione. Per lei questa vaghezza è una nuova opportunità e lo confessa in qualche occasione: «Mi pagano per parlare. Mi pagano per tacere. Sono diventata ricca»
E le frasi di Ruby al telefono sono più che esplicite:
Ma c’è anche un’altra Ruby, che al telefono, con qualche amica nella comunità, nelle sue lunghe giornate, si lascia andare alle confidenze più sincere sulla ventura che le è capitata. «Se ci sono stata o non ci sono stata, sono affari miei», ripete agli amici. È il suo mantra. Però qualche frase le sfugge, una di queste è molto esplicita. Ruby racconta come agli occhi del Drago lei non è neanche un corpo, ma una parte molto precisa di un corpo. Nel suo infantilismo o nella sua cinica ambizione, Ruby non si sente neanche umiliata da questo. Se ne vanta, ne è quasi divertita. Quella parte del suo corpo, in fondo, non è anche la sua fortuna?
Maria Teresa Mura, su giornalettismo.com, commenta così i racconti delle ragazze:
La sensazione che lascia il leggere resoconti come questo, in cui ragazze madri supplicano e minorenni si alienano, è quella di un disagio che si prova quando ci si trova davanti ad un comportamento distruttivo, antiumano. Senza nessun limite, senza nessun onore. Ecco perché definirlo immorale è sublimarlo ad una dignità che non merita.
Si è tanto discusso del Bunga Bunga, delle serate selvagge a casa di Berlusconi, dei festini, della prestanza del Cavaliere. Ma alla fine di tutto rimane solo la realtà di un vecchio riccone ossessionato dal sesso e dalle belle ragazze, che lui guarda perchè non è gay, e la miseria di squallidi festini in cui i convitati hanno tutti un prezzo e nessuno partecipa per puro piacere.
Tempo fa Berlusconi apostrofò come bacchettoni quelli che criticavano i suoi festini. Ma condannare i suoi comportamenti non è moralismo ma rabbia nei confronti dell’uomo più potente d’Italia che vieta agli altri quello che permette a se stesso e alla sua corte. Prostituzione, corruzione, droga (qualcuno si è dimenticato del grande amico di Berlusconi, quel Tarantini che lo chiamava al cellulare e che attualmente si trova in galera??), ricatto morale, sesso con minori e chi più ne ha più ne metta. Le leggi più proibizioniste e repressive sono state promulgate dai governi Berlusconi. Molti giovani sono morti in carcere per pochi grammi di erba mentre lui si divertiva con minorenni e cocaina. E’ accettabile tutto questo?
L’orrore italiano è tutto quà. Nello squallore del lettone di Putin, nella miseria del bunga bunga, nella totale assenza di umanità, di relazioni, di amicizia, di affetto, di rispetto.
E all’orrore non c’è mai fine: cosa tirerà fuori dal cilindro questa volta Tarcisio Bertone per giustificare l’appoggio del Vaticano a Berlusconi. E’ proprio il caso di dire: Dio li fa e poi li accoppia!