“Sono assolutamente d’accordo a concedere diritti civili alle coppie di fatto, anche se gay, e credo che anche in Parlamento non sara’ difficile a trovare una maggioranza al riguardo. Nessuna preclusione mia nei confronti dei gay, non c’e’ mai stata”. Silvio Berlusconi interviene sulla web tv del Messaggero in merito ai diritti di gay e lesbiche.
Si sa, in campagna elettorale si può dire tutto e il contrario di tutto. Per questo Berlsuconi ne spara una al giorno, dall’IMU alle coppie gay. Eppure, dopo un ventennio di “berlusconismo”, le sue posizioni in materia dovrebbero essere alquanto chiare. Il PdL ha affossato più volte la proposta di legge contro l’omofobia ed ha sempre dichiarato la propria contrarietà persino al riconoscimento dei DICO. Nella scorsa legislatura il PdL presentò diverse proposte di legge in materia, nessuna delle quali prevedeva il riconoscimento della coppia, ma solo dei diritti individuali dei partner che compongono la coppia. Posizione, questa, condivisa persino dal Vaticano che, per bocca di mons Paglia, è intervenuta lo scorso lunedì sulla questione. Infatti il primo firmatario della legge è Giovanardi, si, proprio quel Giovanardi considerato uno dei politici italiani più omofobi. Per capire cosa intende Berlusconi per “diritti civili alle coppie di fatto” basta riascolatre la sua intervista a Bruno Vespa alcuni giorni fa. Sulla domanda di Vespa se fosse favorevole ai matrimoni gay, Silvio ha risposto un secco “No, assolutamente”. Poi, per chiarire meglio il suo pensiero così “gay friendly”, ha continuato: “Ho semplicemente ricordato che Noi abbiamo presentato una legge per il riconoscimento dei diritti di tutte le unioni di fatto, comprese quelle tra fratello e sorella, parroco e perpetua ecc. per quanto riguarda l’affitto e la proprietà della casa, l’eredità, il diritto di visita in ospedale. Il primo firmatario è Giovanardi, l’abbiamo presentata 6 mesi fa”. Nemmeno il Vaticano direbbe una simile mostruosità. Non solo non riconosce alcun diritto di coppia, ma paragona l’amore fra due uomini o due donne al legame fra parroco e perpetua. Più offensivo di così non sarebbe potuto essere. Per questo fa sorridere, ma anche un pò incazzare, sentire Michela Brambilla, del PdL, sbraitare contro il conservatorismo imperante e inneggiare ai matrimoni gay. Più che convincere noi dovrebbe convincere il 99% del suo partito che non vuole sentire parlare nemmeno di omofobia.